Il Bello dell’Italia l’ampio progetto del Corriere della Sera che racconta la nostra penisola attraverso la bellezza, ha fatto tappa a Catania. Ieri sera al Monastero dei Benedettini, con “Circolo Virtuoso – La bellezza del recupero, tutto si crea nulla si distrugge”, in collaborazione con CONAI-Consorzio Nazionale Imballaggi, main partner del progetto.
L’incontro è stato curato da Alessandro Cannavò, giornalista del Corriere della Sera. Ma erano numerosissimi gli ospiti d’eccellenza presenti in sala. Il sindaco Enzo Bianco che ringrazia fiero l’ editoriale per aver pensato di inserire Catania nel giro delle bellezze italiane e a proposito della città dice “Non c’è solo la bellezza del passato ma anche la voglia di coltivare e rilanciare la bellezza del presente,”
Il Presidente del CONAI Roberto De Santis, “la bellezza va recuperata attraverso la positività, smettiamo di chiamarla spazzatura, il cambiamento parte dal riciclo.”
È soprattuto la notte della cultura e inizia subito la prima parte dell’inchiesta con Giancarlo Magnano San Lio, Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania, il Presidente di Officine Culturali Francesco Mannino e il Magnifico Rettore Giacomo Pignataro che insieme al famoso scrittore Andrea De Carlo, figlio del grande architetto Giancarlo de Carlo, l’ artefice dell’opera di recupero del Monastero dei Benedettini, raccontano e mostrano la storia magica del posto che ci sta ospitando.
Divagando tra il tempo e lo spazio che lo hanno segnato, si distingue dalle altre Università italiane, il Monastero infatti è una delle cinque Università più belle d’Italia, ma non per questo meno affetto dal problema della migrazione culturale delle Università da Sud a Nord. “Ma la bellezza in Italia è ovunque e dalle Alpi alla Sicilia l’Italia ne è piena di spunti” conclude De Carlo.
“Dal recupero dei materiali si passa al recupero delle parole” con Ornella Sgroi giornalista e critica cinematografica della Rai, presenta le realtà artistiche e imprenditoriali locali. Intervistando Elvira Seminara, artista e scrittrice che attraverso il linguaggio ricicla parole e si diverte a coniare neologismi “Trasformando le visioni in energia, attingendo al magazzino della propria coscienza.”. Poi si raccontano le esperienze dirette di chi, ha voluto cercare la bellezza a tutti i costi, trovandola dove nessuno l’aveva mai cercata prima, persino nei fondi di caffè.
Prendono parola l’imprenditore Salvatore Raffa, e i giovani protagonisti delle start up Orange Fiber, Grain Coffee e Kanèsis, insieme al professore Rosario Faraci, Docente di Economia e Gestione delle Imprese dell’ Università degli Studi di Catania.
La serata continua con la testimonianza del mecenate Antonio Presti, che da anni ha intrapreso un percorso nel segno della “Bellezza Partecipata” a Librino, nella periferia della città dove c’è “La porta della Bellezza”; “bisogna lottare e non arrendersi per cercare la strada che porta alla bellezza non è sempre in discesa, ma non si smette mai di trovarla”
Si rivela alla fine, Carmen Consoli la cantante catanese che contribuisce al tema della serata sottolineando la sua sicilianità e raccontando perchè si è allontanata dalle luci del successo negli anni passati per ricercare “la bellezza delle piccole cose, dal saluto alla pescheria alla passiata in via Etnea.”
L’evento è stato animato da alcune letture interpretate dagli allievi della Scuola d’Arte Drammatica “U. Spadaro” del Teatro Stabile di Catania. Si è concluso con uno spezzone del film I cento passi dove Peppino Impastato recita alcune delle parole più poetiche che a proposito della nostra terra ha saputo usare.
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