“Il Teatro avrà sempre un futuro”. Lo affermava Mario Giusti, fondatore del Teatro Stabile di Catania, scomparso quasi ventisei anni fa all’età di sessantatre anni. Al ricordo dello storico direttore è stata dedicata, al Teatro Musco, una serata di gala, “Per Mario Giusti, l’uomo di teatro, il giornalista, l’intellettuale”, condotta dal giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso e promossa dal presidente Nino Milazzo e dal direttore Giuseppe Dipasquale, a cui è stato intitolato un concorso per giovani autori under 35.
“È stato per molti di noi un vero padre – racconta emozionata Alessandra Costanzo, diplomatasi alla scuola dello Stabile appena diciottenne – era un uomo dall’intelligenza e dall’intuito straordinario. Tanti sono diventati attori e hanno intrapreso questa strada grazie alla sua tenacia e ai suoi consigli. Era impossibile non volergli bene”.
Grandi nomi come Pippo Pattavina, Tuccio Musumeci, Miko Magistro, Mimmo Mignemi, Angelo Tosto, Enzo Zappulla, Nino Lombardo, Guia Jelo hanno ricordato i tanti momenti di vita trascorsi con il padre dell’Ente etneo. “Sono stati realizzati allestimenti memorabili ed ha sempre cercato di stimolare ed avvicinare anche i grandi nomi al teatro – spiega Enzo Zappulla – è riuscito a portare in teatro autori eccellenti come Pippo Fava e Leonardo Sciascia scrivendo, così, pagine immortali della nostra drammaturgia ai posteri”. Il 1962 è l’anno in cui nasce ufficialmente lo Stabile di Catania e importanti testi teatrali come Cronaca di uomo, La violenza, Foemina Ridens di Pippo Fava o Recitazione della controversia lipariana dedicata ad Alexander Dubcek di Leonardo Sciascia sono nati quasi su commissione di Giusti per quel teatro a cui ha dedicato gran parte della propria vita.
Tante le manifestazioni d’affetto anche di chi per motivi di lavoro non ha potuto presenziare all’evento come Pippo Baudo, Leo Gullotta, Salvatore Rizzo ed Enzo Bianco attraverso contributi video ed audio.
“Non posso dimenticare il nostro primo incontro – racconta emozionato Leo Gullotta – era un uomo che viveva per il teatro, i giovani e la sua città. Credeva tanto e puntava a valorizzare quel carattere profondamente siciliano dei suoi attori e dei suoi spettacoli che dovevano diventare un punto di forza e di differenzazione rispetto agli altri teatri italiani ed europei”.
Una serata all’insegna del sentimento e dell’affetto che, nonostante la crisi in cui versa adesso il mondo teatrale, conferma l’immortalità del teatro e la sua coinvolgente forza trascinatrice.
Emozionanti brani sulla vita e il carattere di Mario Giusti sono stati magistralmente letti da Riccardo Maria Tarci.
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