Imprese sempre più “rosa”. Sembrano confermarlo i dati che riguardano il territorio etneo. Delle 103 mila imprese catanesi il 24% sono attività al femminile. Se n’è discusso al convegno- seminario su misura per le imprese desiderose di crescere su iniziativa della Camera di Commercio di Catania e del Comitato per lo Sviluppo dell’Imprenditoria Femminile camerale (CIF) su tema: “Accesso al credito e strumenti finanziari di sostegno alle imprese”.
Da quello che emerge le donne imprenditrici si dimostrano tenaci, maggiormente predisposte al rischio e pronte a fare meglio.
“L’impresa femminile a Catania è sempre stata molto attiva anche se si tratta di micro imprese. Il Comitato per l’ imprenditoria femminile vuole promuovere la cultura d’impresa e fornire migliori strumenti per affrontare le sfide dell’impresa stessa, come la redazione di un business plan o l’organizzazione aziendale -dice Raffaella Mandarano, presidente CIF – Rispetto al passato c’è sicuramente molta più consapevolezza. Le donne imprenditrici sono anche molto scolarizzate e comprendono la necessità di utilizzare al meglio gli strumenti”.
Spiega Francesco Bonsangue, responsabile CIB Credit Analyst Sicilia – Unicredit S.p.A.: ” I dati regionali dell’Abi ci dicono che l’ incremento complessivo del credito è stato del 2,6% erogato maggiormente in favore delle famiglie. Nonostante tutto, le banche stanno continuando ad accompagnare i propri clienti. Non bisogna nascondersi: la crisi congiunturale è grave. Ma le banche stesse non possono permettersi il lusso di fallire, esattamente come le banche stesse. E questo a tutela del ruolo sociale delle banche e dei risparmiatori stessi. Valutare correttamente il merito creditizio dunque è un’ esigenza reale.”
“Parlare di credito in questo periodo non è facile, ma ci sono vari modi e misure per chiedere prestiti alle banche. – tiene a sottolineare segretario generale dell’ente, Alfio Pagliaro- Iniziative come quelle di oggi servono proprio ad illustrare tutti gli strumenti che devono essere compresi fino in fondo dagli imprenditori affinché si traducano in opportunità.”
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