Come biglietto da visita basterebbe già l’usanza che questo Paese ha di non chiamare i visitatori “turisti” o “clienti” bensì “ospiti” e di dare loro il benvenuto con le mani giunte e la frase: “Mi inchino a Dio che è dentro di voi”. Un’accoglienza che è un primo approccio alla cultura del popolo indiano e della sua terra, un Paese che non si può conoscere in una sola vita e che, una volta scoperto, non abbandonerà più i suoi nuovi amanti.
Chi da anni dal cuore del Mediterraneo getta un ponte culturale e spirituale con la patria di Gandhi è l’Associazione Culturale “Sicilia-India”, che domenica scorsa nei locali della Camera del Lavoro in via Crociferi a Catania, con il patrocinio del Comune, ha organizzato un incontro sul tema: “Incontriamo l’India”. Un appuntamento illuminante sui mille volti di una tra le nazioni più affascinanti al mondo, introdotto dal vicepresidente dell’Associazione, Gaetano Agliozzo, e realizzato con gli interventi del presidente di “Sicilia-India”, il Maestro Luigi Troja, della presidente della Federazione Mediterranea Yoga, Maestra Wanda Vanni, e del sindaco di Catania, Enzo Bianco, che ha portato i saluti della città, che vanta una forte presenza di comunità indiane. Ospiti d’eccezione dell’incontro il direttore dell’Ufficio nazionale del Turismo indiano, C. Gangadhar, e l’esperto di marketing Anil Kr. Sharma, coordinati dalle Maestre Yoga Liliana Cosentino e Cristiana Cardillo.
Ben 29 Stati in oltre 3 milioni di km quadrati; 1.300 dialetti e 18 lingue nazionali; il 75% di popolazione di religione induista, il 18% di fede islamica, l’1,7% di cristiani, più alcune fedi minori (buddhismo, jainismo e i seguaci del sikhismo); oltre 120 feste all’anno di carattere culturale, religioso, commerciale; la ricchezza della cucina con le mille spezie ed il riso, tra i piatti principali; 23 monumenti dichiarati Patrimonio Unesco; 5 Parchi naturalistici anch’essi Patrimonio dell’Umanità; e, infine, ma certamente tra gli aspetti più affascinanti, il lato spirituale, con Yoga, Ayurveda e Meditazione. Questa è l’India, terra dei contrasti, dove se le mucche continuano a camminare indisturbate per le strade delle metropoli, ingegneri e tecnici hanno fatto dell’India il primo Paese al mondo nel settore informatico; dove se ci sono ancora i trenini di montagna che vanno a passo d’uomo, è anche vero che la modernissima metropolitana di Nuova Delhi copre oltre 200 km di rete; dove i santoni girano ancora nudi e con i fazzoletti alla bocca, per non turbare l’aria e non uccidere gli insetti, ma da dove le astronavi sono già partite per la luna.
“In India oggi abbiamo un governo nuovo, che è impegnato a sviluppare il turismo in grande stile – ha detto C. Gangadhar, durante il suo intervento – ed i viaggiatori oggi cercano esperienze diverse, oltre che a livello fisico, anche sul piano spirituale e del benessere”.
Inevitabile l’accenno alla triste vicenda dei due Marò italiani detenuti in India. “Questa vicenda – ha spiegato il consulente marketing Anil Kr. Sharma – è stata soprattutto politica. Con questo nuovo governo siamo certi che la questione sarà risolta velocemente”.
Anche perché, hanno tenuto a sottolineare tutti gli intervenuti, il vero volto dell’India è quello della pace, dell’accoglienza, della tolleranza e del rispetto, come il fulgido esempio di Gandhi ha lasciato nella storia di questo Paese. Una terra dove ancora è possibile visitare il Parco delle Tigri e dormire nei palazzi reali da fiaba; dove è possibile assistere alla Fiera di Kumbha e salire i gradini di Varanasi; dove le grotte di Ajanta, il fiume Gange e l’Oceano Indiano evocano ancora i racconti di Salgari, nonostante anche la modernità abbia trovato piena ospitalità nella terra dei miti.
A fare da sfondo all’evento, la mostra fotografica di Maria Rossella Maugeri e di Monica Laurentini, che hanno ritratto rispettivamente il fascino e gli scorci più belli dell’India e della Sicilia, unendo anch’esse queste due splendide realtà non solo geografiche, ma anche spirituali e culturali.
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