La valle dell’Oreto, il fiume a carattere torrentizio con sorgente a sud di Palermo e foce nel mar Tirreno, sarà presto un Parco? “C’è un disegno di legge alla Regione presentato dall’Onorevole Trizzino, Presidente della Commissione Ambiente, che noi appoggiamo e a favore del quale abbiamo scritto una lettera ai tre Comuni interessati”. Le tre città a cui fa cenno Pietro Ciulla, Presidente della sezione WWF del capoluogo siciliano, sono quelle che il fiume Oreto attraversa lungo i circa 20 Km in cui si dipana, ovvero: Palermo, Monreale e Altofonte. Il WWF da tempo propone la costituzione del Parco e sarebbero favorevoli anche le circa 70.000 persone che qualche anno fa hanno firmato a favore della causa. Perché allora finora non è stato portato avanti nessun progetto in tal senso? Cosa ha impedito che si concretizzassero i lavori?
“Il problema è che non ci sono i requisiti previsti dalla legge 98, quella che in Sicilia disciplina la materia dei parchi naturalistici, e, quindi, ci auguriamo che venga costituito il Parco Locale di Interesse sulle Comunali, un consorzio attivato tra Comuni e già attuato in altre regioni italiane”. Tale Consorzio, meno rigido della suddetta legge siciliana, potrebbe dare l’avvio alla ripresa della valle del fiume Oreto che, nonostante sia la destinazione degli scarichi della fognatura di Pioppo, frazione di Monreale, e di Boccadifalco, frazione di Palermo, è ancora sano e vivo. A dimostrarlo le tantissime nidificazioni alla foce e la sua incredibile biodiversità. Dopo anni e anni di richieste dal WWF Palermo, qualcosa si sta realizzando a favore del Parco dell’Oreto; “sono stati già stanziati i fondi per il depuratore di Pioppo e, vinta la battaglia legislativa, ci muoveremo concretamente”.I cittadini che vi abitano nei dintorni, intanto, continuano a denunciare le infestazioni di zanzare e moscerini e il cattivo odore che proviene dal corso fluviale.
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