Leonforte brilla di nuova luce grazie alla light art di Domenico Pellegrino. L’opera “Cosmogonia Mediterranea”, inaugurata domenica 17 marzo, è stata collocata nel piazzale della chiesa di Sant’Antonino e da lì volge il suo sguardo verso il centro storico. “L’installazione che abbiamo commissionato a questo straordinario artista siciliano è un manifesto di presenza, rinascita e contemporaneità. – spiega Giuliana Di Franco, coordinatrice del progetto Parco Sottarco. – Quest’acquisizione rende molto orgogliosi noi leonfortesi. Avevamo bisogno di un’opera d’arte che desse un segno forte e questa ci è sembrata l’opera più adatta a noi.”
Ma quest’installazione luminosa raffigurante la trinacria, acquistata grazie alla campagna pubblica Adotta una lampadina, è soltanto uno dei numerosi passi verso la rinascita del centro storico di Leonforte promossa dal progetto Parco Sottarco. L’iniziativa è nata nel 2017 grazie alla sinergia di un gruppo di cittadini attivi, desiderosi di riscattare il proprio territorio e di dar vita ad un parco urbano che si estende dalla piazza Branciforti alla via Granfonte, passando per via Santangelo e via Sottarco. Il movimento cittadino, che oggi conta circa 200 volontari, è partito da alcuni artigiani e casalinghe volonterosi a cui via via si sono affiancati sostenitori di varie professioni. “Innanzitutto abbiamo iniziato dalla pulizia delle strade. – racconta Giuliana Di Franco – Le regole che seguiamo sono essenzialmente due: agire senza addossare la responsabilità del degrado agli altri e lavorare metro per metro, offrendo un contributo secondo le proprie competenze. Poi siamo passati al decoro urbano, ad esempio esponendo le cardarelle colorate come simbolo della laboriosità e delle nostre maestranze nel campo dell’edilizia. La nostra intenzione è quella rendere il centro storico di Leonforte un posto accattivante, vivibile e con scorci curati oltre che valorizzare le competenze mortificate dalla crisi ma spendibili economicamente.”
Il progetto è finalizzato alla creazione di un percorso turistico attraverso un albergo diffuso. Il punto di forza di Leonforte risiederebbe proprio nell’accoglienza attraverso una serie di esperienze incentrate su tre aspetti: la cucina (con l’organizzazione di show cooking e class cooking con lo scopo di valorizzare i prodotti locali come la pesca, le fave ma anche le lenticchie e i ceci neri); l’artigianato (per trasmettere tradizioni come la lavorazione all’uncinetto, della terracotta o la produzione araldica) e la cultura contadina (a partire dalla raccolta delle verdure di campagne e dalla produzione della pesca e di altri frutti nel sacchetto fino ad arrivare alla progettazione di un giardino nel proprio balcone o in terrazza). Nell’ottica di questo progetto non mancano i bambini. Per i più piccoli, infatti, sono previste varie attività; non solo esperienze culturali e di artigianato ma persino percorsi archeologici grazie alla collaborazione con l’Università Kore di Enna.
“Vorremmo offrire dei pacchetti turistici tramite tour operator, proponendo esperienze rivolte a adulti, bambini e soprattutto alle famiglie straniere. – chiarisce Giuliana Di Franco – Inoltre stiamo entrando nel circuito Airbnb. Non puntiamo sul lusso o su un turismo di massa, anzi potremmo dire che il lusso sta proprio nell’accoglienza nello spirito siciliano. Ciò che offriamo è un turismo esperienziale e relazionale da cui traspare una Sicilia genuina e incontaminata. Crediamo moltissimo nel progetto e nelle enormi potenzialità del nostro territorio”.
Nonostante il progetto Parco Sottarco sia nato poco più di un anno fa, la volontà e l’entusiasmo dei volontari si sono trasformati già in traguardi concreti, come dimostra l’acquisto dell’opera di Pellegrino. Tra i diversi traguardi raggiunti spiccano l’apertura della casa museo “Juso da Caddivarizza”, realizzato con una collezione privata di oggetti della tradizione contadina, e del negozio di souvenir che prende il nome di “Ninnulicchi. Cosi seri e fissarii”. Particolarmente interessante è anche l’esposizione delle tovaglie votive nella chiesa di Sant’Antonino, che rappresenta un’affascinante usanza leonfortese importata da Padova. È stata inaugurata anche una mostra che racconta il Parco Sottarco e tra i progetti di prossima realizzazione vi è l’apertura di un museo virtuale dedicato a Filippo Liardo, pittore garibaldino a cui i leonfortesi sono molto affezionati.
Grazie al progetto Parco Sottarco e all’impegno dei numerosi volontari, a breve Leonforte potrebbe avere tutte le carte in regola per avanzare una candidatura all’appassionante sfida Il Borgo dei Borghi, in onda su Rai 3.
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