“Il parco dell’Etna ha un grande cuore, ma non ha le braccia”. Il presidente Marisa Mazzaglia traccia un bilancio a un anno di distanza dal suo insediamento e sottolinea la mancanza di personale adeguato. “Non ci sono i guardiaparco – ammette – È stato bloccato diversi anni fa il concorso per la loro assunzione e questo ha fatto sì che la vigilanza non potesse essere svolta in forma diretta”.
E insieme a questa c’è anche un’altra preoccupazione: “Questo è un momento particolarmente critico per i parchi siciliani consequenziale al bilancio della Regione e al taglio dei finanziamenti. I quattro parchi siciliani avranno per le spese di gestione 69mila euro complessivamente. Una cifra assolutamente simbolica, pari praticamente allo zero”.
Nonostante tutto ciò però vi sono alcuni obiettivi di cui il presidente del Parco si mostra particolarmente fiera, legati a migliorare la fruizione di alcune suggestive aree del Parco e al recupero di alcuni finanziamenti. “C’è un accordo di programma che era stato siglato nel 2006 ma che era stato abbandonato in un cassetto. Noi siamo riusciti a recuperare quasi tutti i progetti di quest’accordo di programma per un importo di circa 5milioni e mezzo di euro – spiega – ne manca solo uno”.
Intanto per cogliere le tante esigenze di un territorio ricco, in costante evoluzione, e dei suoi abitanti l’attenzione del Parco si è concentrata anche sull’ascolto. “Abbiamo istituito il forum Ambiente con tutte le associazioni ambientali e di volontariato e poi il forum dell’agricoltura con tutto il mondo dell’agricoltura etnea”.
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