Si chiama Agata la “talpa” che ha fatto cedere l’ultimo muro di roccia tra la galleria e la stazione di Monte Po. Procedono dunque i lavori per la realizzazione delle nuove tratte della metropolitana di Catania. Ad azionare Agata il sindaco Enzo Bianco. Alla cerimonia di abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria c’erano l’assessore regionale alle Infrastrutture Luigi Bosco, il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo e il gestore della Fce Virginio Di Giambattista, che ha detto: “queste tappe intermedie sono importanti per ricordare ai cittadini che i lavori della metro stanno andando avanti e che il programma dei tempi è rispettato”. I tecnici della metro hanno spiegato come lo scavo della galleria sia stato effettuato con una Tbm (Tunnel boring machine), una fresa meccanica a piena sezione, comunemente chiamata talpa, con un diametro di dieci metri e 60 centimetri. La gigantesca macchina è stata ribattezzata Agata in onore della Patrona di Catania.
“Ormai siamo in una fase avanzata dei lavori e nella prossima primavera, al massimo entro giugno, sarà completata anche questa tratta con due nuove stazioni, compresa quella che porta direttamente dentro l’ospedale Garibaldi di Nesima. – ha detto Bianco – Ciò significa che si potrà giungere in pochi minuti da Monte Po, dalle porte di Misterbianco, al cuore di Catania”.
“Come ha detto il sindaco Bianco – ha aggiunto Di Giambattista – la tratta sarà aperta nel giugno del 2018 nonostante rallentamenti dovuti anche alla messa a regime della ‘talpa’. Se tutto va come previsto in primavera ci saranno le prime prove e poi l’apertura dell’esercizio”.
La nuova tratta Nesima-Monte Po è estesa complessivamente per un chilometro e settecento metri – l’intera linea, fino a Stesicoro, sarà dunque di oltre dieci chilometri con 14 fermate – e comprende le stazioni Fontana, a servizio del Nuovo ospedale Garibaldi, e Monte Po.
Per quanto riguarda la stazione Fontana è stato già realizzato il tunnel di collegamento con l’Ospedale ed è in fase di avanzata esecuzione lo scavo della struttura. Entrambe le stazioni sono state concepite come un unico edificio di 84 per 35 metri con una profondità di una trentina di metri e articolate su tre livelli sotterranei (mezzanino, intermedio e banchina).
La stazione Monte Po – progettata per sfruttare al massimo la luce naturale catturata attraverso cavedi e vetrate e diffusa attraverso ampie vetrate – nascerà al centro di una moderna piazza con 32 posti auto e servirà l’omonimo quartiere tramite due sottopassi pedonali collegati con largo Alberto Favara e con piazza Maria Luisa di Gesù.
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