Un parterre attento ha assistito alla presentazione ufficiale di Calipso, il neonato Centro etneo Antiviolenza e Antistalking di Biancavilla.
Con il suo sportello, approntato all’interno dello studio legale della responsabile in loco, l’avvocato Pilar Maria Dolores Castiglia, la struttura si propone di essere un porto sicuro per tutte le donne e i minori dell’hinterland etneo vittime di violenza, offrendo loro assistenza gratuita sia legale che psicologica (tel. 3935680986).
Al battesimo del “nascituro” erano presenti, oltre all’avvocato, le altre due fondatrici del centro: le psicologhe Laura Mirona e Sonya Terranova. E naturalmente, la giornalista Raffaella Mauceri, ideatrice e fautrice della Rete Centri Antiviolenza e Antistalking, l’associazione di volontariato cui Calipso fa capo.
Oltre alle parole accorate, rabbiose, ma al contempo fiduciose della Castiglia e della Mauceri, esplicativo, sotto il profilo normativo, è stato il discorso dell’onorevole Vincenzo Vinciullo, firmatario della legge siciliana recentemente approvata sulla violenza di genere, i centri antiviolenza e le case rifugio. Pragmatiche, invece, le frasi pronunciate dal maresciallo capo Giuliano Quattrocchi, in rappresentanza della Compagnia dei Carabinieri di Paternò: “Sul campo- ha detto – l’aiuto maggiore può esser dato da tutti, non solo dalle donne”. E ha aggiunto: “A volte, una semplice telefonata ai carabinieri può essere davvero utile alla vicina di casa, vittima di violenza”. Mentre Grazia Mirabella, dirigente di primo livello dell’unità operativa di neuropsichiatria di Adrano, ha puntato l’attenzione su quali possano essere un domani le conseguenze per chi da piccolo ha dovuto, in casa, essere testimone di scene di violenza: “Secondo i dati Istat- ha specificato la Mirabella- in Sicilia, sono circa 400.000 i bambini costretti ad assistere alle violenze subite dalle loro madri”.
Il padrone di casa, il sindaco Pippo Glorioso, ha ribadito la sua totale disponibilità.
Massiccia è stata la presenza delle Forze dell’Ordine. Tante le divise presenti: il comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Paternò, Luigi La Fico; il comandante della locale stazione dei Carabinieri, Vitantonio Romaniello; delegati del Commissariato di Polizia di Adrano. E in mezzo agli astanti, mimetizzati fra la gente, anche i genitori di Stefania Noce, la ragazza di Licodia Eubea uccisa lo scorso dicembre 2011 proprio dal suo ex fidanzato. Ricordando la giovane donna, si è voluta aprire e chiudere l’inaugurazione di Calipso.
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