“Due anni e mezzo di lavoro e sacrifici umani e professionali sono andati in fumo”. Finisce così l’avventura de La Marionettistica dei Fratelli Napoli nei locali di Vecchia Dogana.
Il teatro – museo dell’Opera dei Pupi di tradizione catanese non esiste più, malgrado il totale impegno della Compagnia di pupari, giunti alla quinta generazione, nel proseguire tra innumerevoli difficoltà l’attività concordata con i dirigenti della srl di riferimento.
Tanti scatoloni e pupi riversati a terra come malati terminali in cerca di un miracolo sono lo scenario che caratterizzano l’attuale quotidianità dei Napoli.
Opera dei pupi
“Dopo l’allarme lanciato in occasione del trentesimo anniversario della scomparsa di Natale Napoli – dichiara arrabbiato e fortemente provato Fiorenzo Napoli, direttore artistico e portavoce della famiglia – la situazione è rovinosamente peggiorata.
È impensabile poter continuare a lavorare in condizioni simili. Abbiamo preso coscienza della grave situazione in cui versa l’intera struttura, dove potrebbe accadere di tutto, e nella salvaguardia dei nostri beni storici, affinché non subiscano l’umiliazione dei sigilli ad altri destinati stiamo svuotando il museo e il teatro con la tristezza e la rabbia che ne consegue”.
L’importanza storico culturale dell’Opera dei pupi, riconosciuta il 18 maggio 2001 dall’Unesco patrimonio orale e immateriale dell’umanità, cesserà da qui a poco di esistere. Questa situazione non è una vessazione solo per la famiglia Napoli, ma per l’intera Sicilia. “Quello che “dovrebbe” essere un patrimonio dell’Unesco non è stato e non è minimamente protetto dalle Istituzioni.
Siamo costretti – continua Fiorenzo Napoli – a dover riportare tutto il prezioso materiale nel nostro vecchio ed umido deposito, già preesistente al museo, dove i pupi stivati come sardine saranno privati della loro dignità e visibilità”.
Le condizioni in cui versano gli storici pupari sono talmente tragiche che si rischia di distruggere un secolo di storia.
Ed ancora aggiunge: “L’unica nota positiva è arrivata non dalle Istituzioni ma dal direttore del centro commerciale Porte di Catania, il quale ci ha offerto un rifugio di accomodo per i nostri pupi in attesa che nasca un nuovo teatro-museo”.
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