Nel cuore del centro storico di Catania, nel quartiere San Berillo, viene ristrutturato il Palazzo De Gaetani, e si apre una nuova pagina di lotta alla povertà.
Palazzo De Gaetani, immobile storico, testimone sopravvissuto allo sventramento del quartiere di San Berillo a Catania – torna a nuova vita, grazie ad un’azione di restauro durata poco più di un anno.
La dimora ottocentesca un tempo elegante e signorile, in seguito lasciato al degrado e all’abbandono al pari di tanti altri immobili del quartiere, è stata infatti trasformata in uno stabile bello e accogliente.
Oggi l’edificio ospita già 4 persone in emergenza abitativa, selezionate da un team di esperti, che hanno iniziato un percorso.
Il percorso comprende sia la sistemazione in un appartamento dignitoso, che anche la possibilità di fare tirocini formativi e acquisire una autonomia abitativa.
Gli ospiti ben presto, come da progetto, diventeranno 9.
Il progetto contro la povertà abitativa si chiama: “Sottosopra: Abitare Collaborativo”.
L’intervento è realizzato da:
- Oxfam Italia,
- con Trame di Quartiere,
- Diaconia Valdese,
- Sunia Catania,
- Impact Hub
- e Comune di Catania,
grazie al sostegno di Fondazione con il Sud e di Ikea Italia che ha donato arredi e allestimenti nell’ambito dell’iniziativa “Un posto da chiamare casa”.
Palazzo De Gaetani: il percorso che accompagna gli ospiti
I 9 ospiti della struttura avranno la possibilità di essere accompagnati a vari step verso una nuova autonomia. Per ogni percorso ultimato ne seguiranno infatti altri diretti al medesimo obiettivo.
Il tutto avverrà in stretta collaborazione con i servizi sociali che segnaleranno agli operatori le persone senza casa e senza mezzi che potranno essere inserite all’interno del progetto.
Gli ospiti che verranno coinvolti nel progetto, potranno quindi alla fine del percorso lungo 12 mesi (più eventuali altri sei), ritenersi in grado di affittare una nuova casa con mezzi propri seppure aiutati nella ricerca e nel mantenimento di un alloggio adeguato.
Palazzo De Gaetani. La testimonianza degli ospiti
A raccontarci la sua esperienza è il ventenne Leonard Hope, originario della Nigeria
“Il primo impatto è stato strano, non sapevo cosa aspettarmi dall’alloggio, dal quartiere. Dopo i primi tre giorni ho capito che avrei potuto trovarmi bene – racconta – Da tre settimane sto partecipando inoltre a un tirocinio in una Villa per ricevimenti Aiuto il cuoco dentro ma anche fuori la cucina. Sto cercando di imparare il più possibile. Come sono i miei compagni di lavoro? Di certo simpatici. Sto ancora osservando questo territorio, cerco di capire come funziona”.
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