L’ambizioso obiettivo è fare del borgo di Santo Pietro e del suo bosco una piccola Provenza, utilizzando le piante officinali, largamente presenti in quest’area naturale (timo, rosmarino, salvia, etc) per produrre oli essenziali da immettere sul mercato per applicazioni farmacologiche, fisioterapiche ed estetiche. E, nel contempo, farne anche la “location” per l’esposizione di prodotti naturali e alimentari biologici, valorizzando i percorsi di turismo naturalistico che il borgo e il bosco presentano in abbondanza.
Il progetto, denominato “Santo Pietro città del benessere naturale”, è stato presentato nel corso di un incontro in municipio da Giuseppe Polipo, cosmetologo e docente di psicologia estetica alla Bsa di Lugano, che ha sottolineato”le innumerevoli opportunità che potrebbero schiudersi per la piena valorizzazione di questo territorio, con forti ricadute anche occupazionali”.
Si creerebbero, infatti – è stato evidenziato – occasioni di lavoro legate alla raccolta delle cime delle piante officinali, alla distillazione, al trasporto e al confezionamento del prodotto. Necessarie le partnership con la Regione (per le autorizzazioni alla raccolta; intanto c’è la disponibilità a collaborare della Stazione sperimentale di Granicoltura) e col Comune che, attraverso il sindaco Nicola Bonanno, si è detto “entusiasta di fornire il massimo supporto possibile a un progetto che intende esaltare le vere peculiarità di questa splendida porzione del nostro territorio”. Il primo cittadino ha annunciato “la costituzione di un tavolo tecnico per far decollare al più presto l’iniziativa”. “Si tratta – spiega Daniela Lo Bianco – tossicologa dell’ambiente – di un progetto che si propone di valorizzare l’area nel pieno rispetto dell’ambiente”.
Sono intervenuti all’incontro, per il comitato “Pro Santo Pietro”, Fabrizio Alparone (architetto), per l’associazione “Il Ramarro” Alessandro Aleo, per l’associazione agronomi Simone Amato, per il Museo regionale della ceramica il direttore Vera Greco, l’assessore comunale Fabrizia Palazzo e lo scrittore Domenico Seminerio. E’ seguito il dibattito, con un secco no all’ipotesi che Santo Pietro ospiti una struttura per ex ospiti di ospedali psichiatrici giudiziari (ritenuta configgente col progetto) e la richiesta di maggiore sicurezza nella frazione.
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