Cantavano e ballavano i fedeli, uniti in un festoso girotondo. È il penultimo Angelus di Papa Benedetto XVI. “Erano in 50.000” sostiene Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, riferendosi alla cospicua presenza di cristiani accorsi in piazza San Pietro. Tutti con il naso all’insù domenica scorsa nella maestosa piazza vaticana. Tutti con lo sguardo rivolto verso la finestra dello studio papale.
C’eravamo anche noi di Sicilia & Donna. C’erano tanti giornalisti che hanno voluto e dovuto testimoniare l’evento storico.
C‘era un folto gruppo proveniente da Rio. “Il periodo storico che viviamo, – ci raccontano – non è dei migliori, sia socialmente che economicamente. Adesso dobbiamo dimostrare il nostro essere uniti e pregare per lui e per noi. Speriamo che ci ripensi”.
Anche la signora Maria e suo marito Franco pregano perché “ci ripensi” e ci dicono: “noi non veniamo mai in Basilica, pur essendo di Roma. Siamo qui perché mio marito ama fare foto e questo è un evento da fotografare, ci saremo anche domenica prossima. Ma pur non essendo guidati dalla Fede, e avendo in simpatia il precedente Papa Wojtila, beh… da atea le dirò che mi dispiace. Anche noi siamo colpiti. Forse dovrebbe ripensarci. Comunque adesso mi sta più simpatico, lo vedo umano”.
Tra la folla scorgiamo i giornalisti Franco Bechis e Costanza Miriano, quest’ultima con il gruppo dell’oratorio Chiesa Nuova il cui sacerdote, Padre Maurizio, aveva preparato uno striscione di dieci metri con la scritta “Ti abbiamo amato tantissimo, Grazie!”
Un sacerdote, che ha preferito l’anonimato, ci ha detto: “Don Amorth (il massimo esponente italiano in fatto di esorcismo, ndr), ha ringraziato pubblicamente il Papa per ciò che ha fatto per noi sacerdoti esorcisti. Ed è vero, grazie alle sue preghiere abbiamo avuto un grande appoggio durante la nostra opera. Il problema è che non si parla di ciò che viene spesso negato anche all’interno della Chiesa stessa. Il gesto del Papa ci dà un grande messaggio, ed ancora una volta è una lotta al male”.
In tanti anche i siciliani. Ci soffermiamo a chiacchierare con un gruppo appartenente alla parrocchia Maria SS Annunziata di Mascalucia (Ct). Abbiamo chiesto loro perché erano venuti all’Angelus, e ci hanno risposto che “Il Papa deve sapere che lo sosteniamo. Come noi, può vedere altri gruppi venuti ancor più da lontano. Siamo felici di poterlo sostenere seppur da quaggiù e con le nostre preghiere”.
Sembra commosso il Pontefice e ai fedeli rivolge queste parole: “Vi ringrazio per l’aiuto e per la vicinanza spirituale che mi state dimostrando in questi giorni difficili per la Chiesa e per me. Grazie di essere venuti così numerosi!”.
Saranno certamente in tanti domenica prossima per l’addio, per l’ultimo Angelus. E la città si prepara a vivere un capitolo storico senza precedenti. Ci saranno centinaia di transenne sulla via Conciliazione, e lo stesso sindaco Alemanno ha già chiesto fondi e uomini per gestire la folla che arriverà in San Pietro. Anche le lunghe file e problemi che si sono verificati la scorsa domenica non dovrebbero esserci, in quanto probabilmente saranno predisposte delle navette.
Anche il web si sta organizzando: un monastero di suore ha predisposto una fiaccolata per la sera del 28 quando il Papa si recherà a Castel Gandolfo, e gruppi di laici hanno inviato molti inviti sui social per incontrarsi in piazza.
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