Si fa “festa” contro il Muos


Tra festa e protesta. L’obiettivo era fornire informazione sulla vicenda Muos. La location era il Teatro Verde nell’Alveo del Torrente, a Macchia di Giarre. “Dopo mesi di organizzazione è bello vedere che la gente si sia interessata a questo fenomeno che possiamo dire semi-sconoscuto. Tutti ne siamo, ne saremo, colpiti, ma in pochi ne erano a conoscenza. Ed è assurdo dal momento in cui riguarda tutti. Se i presenti, rientrati a casa, dedicheranno questa sera anche soltanto un pensiero al Muos allora possiamo dire di aver fatto un ottimo lavoro”, racconta soddisfatto uno degli organizzatori.

 

“L’Adas, impegnata nell’informazione e nella prevenzione delle malattie ambientali conseguenti all’inquinamento sia da sostanze chimiche che da campi elettromagnetici, – ha di chiarato Marisa Falcone – ha collaborato attivamente all’organizzazione dell’evento del 23 settembre al teatro Verde perché è fortemente preoccupata per le gravissime conseguenze che deriveranno dalla attivazione del MUOS, collocato in una località dove già sono attive 41 antenne di trasmissione. Il MUOS è una macchina da guerra in grado di seminare morte e devastazione anche in tempo di pace perché l’esposizione costante della popolazione siciliana tutta al potente campo elettromagnetico che ne deriverà sarà causa della insorgenza di patologie oncologiche e non solo. Bambini ed anziani sono i soggetti più a rischio, ad essi si aggiunge chi è elettro-sensibile, cioè chi ha una difesa difettosa dai campi elettromagnetici. Se già costituisce insidia per il sistema nervoso centrale e per il sistema immunitario l’esposizione ai campi prodotti da apparecchi cellulari, wi-fi, elettrodomestici, elettrodotti, massimamente lo sarà l’esposizione al potente campo elettromagnetico prodotto dal MUOS.”

Politici, cittadini, curiosi, politicanti. Tra i tanti interventi anche quello di Rino Strano del Wwf Sicilia che ha focalizzato l’attenzione sui danni ambientali delle onde elettromagnetiche e si è detto soddisfatto delle audizioni parlamentari dello scorso 11 settembre che hanno portato il Muos a questione nazionale.

In audizione alla Commissione Difesa della Camera e alla Commissione d’Inchiesta sull’uranio impoverito del Senato i siciliani (Peppe Cannella, Rino Strano, il sindaco di Vittoria Dott. Nicosia con l’assessore Caruano, il sindaco di Niscemi Dott. La Rosa insieme all’assessore Ficicchia e Giuseppe Maida) hanno spiegato, fornendo una vasta documentazione, le ragioni di quanti si oppongono fermamente alla costruzione della stazione di terra del sistema MUOS all’interno della Riserva Naturale Sughereta di Niscemi.

Il Muos (Mobile User Objective System) è un moderno sistema di telecomunicazione satellitare della marina militare statunitense, composto attualmente da tre stazioni collocate in Virginia, Hawaii e Australia, cui dovrebbe presto aggiungersene una quarta in Sicilia – all’interno della riserva naturale “Sughereta di Niscemi” – formata da tre parabole del diametro di 18,4 m. ciascuna, le cui pericolose onde elettromagnetiche graverebbero su esseri umani, flora e fauna in un raggio di 140 km (parola dei fisici del Politecnico di Torino, Zucchetti e Coraddu) e che dunque interesserebbero tutte le province della regione, arrivando perfino a lambire l’isola di Malta.

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