Sport, è crisi. Monta la protesta


Palleggi, fischi e salti. Piccole azioni di protesta per dire che lo sport c’è e si espone in coro unanime. Il mondo sportivo oggi si è riunito in Piazza Stesicoro, nel cuore del capoluogo etneo, per dare sfogo alle proprie preoccupazioni. Le richieste dei dirigenti e degli atleti delle 17 società sportive etnee d’eccellenza del consorzio Catania al Vertice sono perentorie e suonano come un fischio d’ammonizione. Vogliono la “gestione gratuita degli impianti sportivi comunali e trasferte degli atleti sovvenzionate dalla Regione”.

Il presidente di Catania al Vertice, Nello Russo, sottolinea: “Il nostro diritto a giocare si esaurisce partita dopo partita, con il rischio di chiudere i campi e abbandonare obbligatoriamente i campionati, dove finora ci siamo distinti per talento e passione. La Regione ha azzerato i piccoli sostegni rimasti, mentre i Comuni fronteggiano altre emergenze sociali accantonando le nostre esigenze, come se lo sport non facesse parte del Welfare. Gli impianti sportivi catanesi dove a fatica ci alleniamo sono strutture fatiscenti, per nulla sicure, spesso inadeguate, eppure costano alle società 300mila euro all’anno. Una cifra esorbitante che, se estinta, potrebbe consentirci di tornare in campo”.

Le convenzioni per gli impianti sportivi saranno all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Catania proprio nelle prossime settimane, come annunciato dal consigliere Sebastiano Arcidiacono: “Il Comune, è noto, deve rispettare un piano economico di rientro, tuttavia non mancherà il massimo sforzo da parte nostra per preservare lo sport e il suo straordinario valore pedagogico”.

Un supporto solidale arriva dai vertici del Coni Sicilia, intervenuto con la presenza del vicepresidente Orazio Arancio: “È un diritto per le nostre squadre essere al pari con le altre regioni d’Italia. Siamo consapevoli della crisi che colpisce il nostro territorio, ma ben vengano tutte le proposte e le iniziative che consentano ai nostri ragazzi di praticare attività sportive. Non si tratta di una battaglia contro le Amministrazioni ma di uno sprone per trovare insieme la soluzione più adeguata”.

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