Attraversare i binari, magari distratti dalla musica ascoltata con le cuffie, cercare di salire a bordo mentre il treno è in movimento, oppure il lancio di oggetti in direzione dei convogli in transito o il graffitaggio sono solo alcune delle azioni sulle quali Train to be cool vuole focalizzare l’attenzione, cercando di far nascere nei giovani la consapevolezza dei rischi che ne conseguono, diffondendo tra loro la cultura della legalità e della sicurezza sensibilizzandoli ad adottare comportamenti responsabili per la propria ed altrui incolumità. Il progetto Train to be cool, promosso in tutta Italia dal Servizio di Polizia Ferroviaria del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, prevede nel corso dell’anno scolastico 2016/2017, degli incontri rivolti principalmente agli studenti delle scuole medie e superiori ubicate presso le linee ferroviarie o di passaggi a livello e agli studenti pendolari che utilizzano il treno per recarsi a scuola.
Le lezioni improntate alla sicurezza ferroviaria e alla legalità, saranno tenute dagli Agenti della Polizia Ferroviaria appositamente formati da psicologi della Direzione di Sanità del Dipartimento della P.S. e da professori del Dipartimento di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma. Gli incontri, della durata massima di due ore, saranno supportati da materiale audio-video e vedranno il coinvolgimento degli studenti attraverso giochi e questionari anonimi, oltre a dar loro l’opportunità di interagire con gli operatori Polfer in modo attivo, ponendo domande e raccontando le loro esperienze.
Sfruttando quindi un gioco di parole, Train (inteso come treno, ma anche come allenamento, educazione)…… per essere Cool , (forti, alla moda, “fichi”, secondo il linguaggio giovanile), vuole raggiungere il mondo giovanile e illustrare i pericoli generati da determinati comportamenti e le azioni illecite all’interno dell’ambiente ferroviario che pregiudicano nel migliore dei casi la convivenza civile all’interno della società ma, il più delle volte compromettono la stessa integrità fisica dei ragazzi.
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