Un albo per le guide naturalistiche, lo chiede l’Università di Catania


Un apposito Albo per le Guide naturalistiche ambientali. È l’appello lanciato dal vicedirettore del Cutgana dell’Università di Catania, Concetto Amore, a conclusione della due giorni del convegno sul tema “Il ruolo del geologo nella gestione e fruizione di aree protette” organizzato dal centro universitario diretto da Maria Carmela Failla con il patrocinio dell’Ordine regionale dei geologi.

Un progetto, quello dell’istituzione dell’apposito albo regionale, rimasto ancora “bloccato” a Palermo. Ed il docente Amore, nel corso dell’intervento nell’aula consiliare del Municipio di Melilli, ha evidenziato l’importanza dell’albo regionale in cui “la figura del nuovo geologo ed in particolar modo nell’ambito della gestione e fruizione delle aree protette che non possono prescindere da un’analisi geologico-tecnico-ambientale del territorio – ha aggiunto il docente – si inserisce perfettamente”.

“Tra le attività alternative o integrative alla professione di geologo – ha spiegato Amore -, assumono maggiore rilevanza le professionalità legate alla fruizione dei beni naturalistici attraverso l’accompagnamento in percorsi tematici di tipo geo-vulcanologico, speleologico, marino e minerario, da parte di Guide Naturalistiche Ambientali istituzionalizzate attraverso la costituzione di un apposito Albo”.

Il professore Amore si è poi soffermato sulle “Relazioni tra processi carsici e oscillazioni dei livelli marini”. A seguire gli interventi – moderati dal direttore della Riserva naturale integrale “Grotta Palombara”, Salvatore Costanzo -, degli esperti Fabio Branca (“Recupero cave dismesse”), Carlo Grasso (“Tecniche di monitoraggio in ambiente ipogeo”) e Giuseppe Messina (“L’importanza della fauna cavernicola”).

A seguire gli interventi del direttore dell’Ecomuseo dei Monti Climiti di Melilli, Pietro Pitruzzello (“Le grotte marine sommerse: esplorazione e fruizione”) e del direttore della Riserva naturale integrale “Complesso speleologico Villasmundo-S. Alfio” di Melilli, Elena Amore (“Il Gis come strumento di gestione delle aree protette”).

I corsisti hanno poi ammirato l’Ecomuseo dei Monti Climiti, la grotta Mastro Pietro e la Pirrera di Sant’Antonio presenti a Melilli.

 

 

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