Un Capodanno senza botti: anche Catania e Messina vietano gli spari


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Anche a Catania quest’anno è previsto un Capodanno senza botti. Il sindaco Enzo Bianco ha deciso: niente botti e niente fuochi d’artificio durante il concerto di mezzanotte in piazza Duomo, per dare l’esempio, e divieto di botti per tutti i cittadini. Multe salatissime per chi infrange il divieto, fino a 500 euro. Già decisa, inoltre, l’intensificazione dei controlli e dell’azione preventiva dei vigili

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Botti vietati

urbani sulla vendita dei botti illegali. Il sindaco, infatti, non ha il potere di impedire la vendita dei botti legali, ma di vietarne l’uso nel territorio urbano. Così Catania si allinea agli oltre 850 comuni italiani che hanno già preso questa decisione. Tra o siciliani anche Messina. Il sindaco Accorinti, infatti, su iniziativa dell’Assessorato all’ambiente ed al benessere degli animali ha firmato oggi l’ordinanza contro l’uso di petardi e botti sul territorio comunale dal 24 dicembre al 10 gennaio. Previste anche qui multe da 25 a 500 euro per i trasgressori. “Un segnale di civiltà da Messina – commenta l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua- l’accensione e il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti ed il lancio di razzi è sempre stato causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini, soprattutto per l’uso incontrollato da parte di persone che spesso non rispettano le precauzioni minime di utilizzo”. Anche Palermo, ultima città in questa corsa al divieto, si prepara a emanare una ordinanza che vieta il lancio di petardi.  Botti off limits nelle grandi città come Milano, Genova, Torino, ma anche ad Ancona, Bari e Cortina d’Ampezzo e non solo. Al contrario, alcuni sindaci hanno deciso di non vietare i botti, Roma, Napoli, Reggio Emilia e a Firenze, facendo affidamento sul buonsenso dei cittadini e sul loro senso civico.  Oltre le lamentele e agli incidenti a persone e ad animali, un’altra motivazione è quella di ridurre il grado già elevatissimo di inquinamento atmosferico che da giorni soffoca molte grandi città e che ha imposto l’uso delle auto a targhe alterne o il divieto totale.  Enzo Bianco ha così anticipato la richiesta avanzata ieri sera dal presidente del Codacons Francesco Tanasi che ha sollecitato l’intervento del ministro dell’Interno e fatto appello anche al sindaco di Catania denunciando questa pseudomoda che, al di là degli incidenti, costituisce un problema serio per la salute, in particolare per bambini, anziani e animali.

 

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