Venti donne nigeriane “sarte su misura”


Sono una ventina, tutte donne provenienti dalla Nigeria e richiedenti asilo politico. Le ospiti al centro Cara di Mineo provano a diventare sartine. Stanno frequentando infatti il corso di formazione “Sarta su misura” del Centro Italiano Opere Femminili Salesiane (CIOFS).

“Dal dopoguerra a oggi – ricorda la presidente CIOFS suor Mariella Lo Turco – abbiamo formato sarte, segretarie d’azienda, dattilografe, maestre d’asilo, che sono state il fiore all’occhiello del nostro ente”. E così, ogni mattina le venti donne nigeriane arrivano in pullman puntuali alle otto per frequentare fino a marzo prossimo le 450 ore di lezioni grazie alle quali avranno un’opportunità in più per ricollocarsi in realtà produttive, in particolare nel settore dell’abbigliamento industriale o artigianale. Con loro che rappresentano il settanta per cento dell’intera classe, ci sono anche italiane che versano in gravi condizioni economico-sociali.

Il CIOFS, che dal ’74 è anche centro di formazione, ha avviato nel 2001 lo sportello multifunzionale “Stella Maris” più di un centro di informazioni, non certamente un ufficio di collocamento, ma una rete di sistema integrato di orientamento, consulenza e sostegno che garantisce numeri altissimi di inserimento al lavoro.

 

“Sono ancora tante le donne italiane che non riescono a trovare uno sbocco professionale – spiega Rita Tomasello, una delle responsabili dello sportello multifunzionale – costrette se separate, sole, che lasciano la strada, a svolgere lavori umili senza avere garanzie salariali e previdenziali”. “Mentre le donne immigrate che si rivolgono a noi rappresentano circa il 30, 40 per cento – aggiunge Giovanna Panarello, orientatore sportello – ma la percentuale è destinata ad aumentare”. “Il nostro compito – sottolinea Olga Mangiafico, orientatore sportello – non è informare sui sistemi di sostegno e assistenza, ma trasferire conoscenze e competenze che possano rendere ogni donna autonoma nella ricerca e nel mantenimento del lavoro, eliminando condizioni sperequative legate a sesso ed etnia e favorendo l’inclusione sociale”.

Un modello, quello Ciofs, “studiato” perfino da una delegazione sindacale romena arrivata a Catania per una visita studio nell’ambito di un piano formativo organizzato dalla società Civita srl  finalizzato ad acquisire procedure per gestire uno sportello multifunzionale che verrà avviato per la prima volta nel paese balcanico il prossimo 3 novembre. “Una collaborazione importante quella con il CIOFS – dichiara Nanda D’Amore, presidente Civita –la cui storia di oltre mezzo secolo parla da sola e che contiamo di portare avanti con altre iniziative”.

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