In Sicilia, quando giunge l’estate si ripropone la caponata, uno dei piatti di recupero ereditati dai nostri nonni, tra più variopinti e succulenti della tradizione contadina. Come nacque la caponata? Tanti decenni fa non c’erano i frigoriferi e la calura estiva disidratava rapidamente gli ortaggi in casa. Come consumarli, prima che diventassero immangiabili? Tagliuzzarli, friggerli in olio separatamente e alla fine assemblarli nella stessa padella, con l’aggiunta di un po’ di sugo di pomodoro.
Adesso mi farete la solita obiezione: fare la caponata con questo procedimento richiede molto tempo, ci fa sporcare di olio fritto cucina e pavimento, e alla fine noi stessi dovremo rifugiarci nella doccia. Giùstu! Avìti milli canni di raggiùni! *.
Ma il rimedio c’è, e una mia amica ghiotta di questo piatto, ma che si limitava a farlo una o due volte l’anno, mi ha confessato di mangiarla molto più spesso da quando le ho passato la mia ricetta della caponata in agrodolce al forno. Provare per credere!
Poiché noi oggigiorno partiamo dagli ortaggi freschi, carichi di acqua, sarà necessario “disidratarli” per evitare che venga fuori una caponata dal deludente sapore di bollito. Seguitemi nella preparazione, che è assolutamente riposante. Usate il tagliere e un buon coltello.
*La canna era una antica unità di misura, equivalente a poco più di 2 metri. Ma la canna agrimensoria (per misurare i terreni) equivaleva a 7 metri ca. Pertanto “Avìti milli canni di raggiùni” è una iperbole per dire che “avete ragione oltre misura”, “avete assolutamente ragione”.
LA RICETTA DELLA CAPONATA AL FORNO
INGREDIENTI (per 6/8 persone): 1 cipolla grossa affettata, una melanzana viola a cubetti, 1 peperone verde, 1 rosso, 1 giallo tagliati a pezzetti non troppo grossi, 2 coste di sedano a tocchetti, foglie comprese, una patata a cubetti, 10/12 olive bianche denocciolate e tagliate in due, una manciata di capperi, mezza bottiglia di passata di pomodoro, 2 cucchiai di zucchero, qualche schizzo di aceto, 1 cucchiaio di sale, olio evo abbondantissimo.
PREPARAZIONE: salare gli ortaggi, rigirare e lasciarli un paio di ore in uno scolapasta a perdere acqua. Stenderli sul fondo di una ampia teglia, aggiungere l’olio, rigirare bene in modo da ungere ogni pezzetto di ortaggio e mettere in forno caldo, possibilmente ventilato, a 250°. Ogni 15 minuti rigirare bene. Ai 45 minuti aggiungere il pomodoro, lo zucchero e mescolare bene. Ai 60 minuti aggiungere l’aceto e rimettere in forno per altri 5/10 minuti. Servire a temperatura ambiente, possibilmente accompagnata da buon pane casereccio.
N.B.: a seconda delle prestazioni del vostro forno, i tempi di cottura possono variare di circa 15 minuti, in più o in meno. Per provare il grado di cottura, assaggiare la melanzana, la migliore testimone. La melanzana poco cotta conferisce al tutto un sapore poco gradevole.
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