In Sicilia, quando si parla di pasta cca muddìca atturràta spunta una varietà di ricette diverse. Vediamo di scoprire il perché.
A ben vedere, la questione trae origine dalla “dieta mediterranea”, la cucina semplice del mondo contadino, della quale oggi si tessono giustamente le lodi per la sua salubrità. Basti pensare che nel 2010 l’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) l’ha dichiarata “patrimonio immateriale dell’umanità”.
Le generazioni che ci hanno preceduto vivevano in una economia povera e si nutrivano quasi esclusivamente di pane e pasta,…se ce n’era abbastanza. Le proteine della carne, del pesce, dei formaggi erano rare sulle tavole, e in moltissimi casi addirittura un miraggio. Quindi, grattugiare del formaggio sugli spaghetti era possibile solo a chi se lo poteva permettere. Così per rendere più saporiti certi piatti, qualcuno si fece venire l’originale idea di tostare il pangrattato e usarlo al posto del formaggio. Quando si dice che a stomaco vuoto si ragiona meglio! Tutto ciò spiega perché il pangrattato tostato lo troviamo in innumerevoli preparazioni di pasta.
Oggi vi presento a pasta cca muddìca che il mio palato conobbe tanti anni fa a Santa Teresa di Riva, nella piccola ma accogliente trattoria del simpatico Professor Crupi. Oggi quel localino non esiste più, ma il suo ricordo resiste saldo e riconoscente.
P.S.: potete tostare in abbondanza il pangrattato e conservarlo nella credenza in un barattolo di vetro ben chiuso. Si mantiene molto a lungo e lo troverete sempre pronto all’uso.
RICETTA DELLA PASTA CCA MUDDÌCA ATTURRÀTA
INGREDIENTI (per 4 persone): 350 gr. di spaghetti grossi, 1 barattolino di filetti di aggiughe, 1 cucchiaio di capperi, 2/3 spicchi di aglio affettati, 1 ciuffo di prezzemolo tritato, 6 cucchiai di olio evo, 8 cucchiai colmi di pangrattato, possibilmente a grana grossa.
PREPARAZIONE: versare il pangrattato in una padella e tostare a secco, a fiamma media, rigirando continuamente con una spatola di legno. Quando avrà acquistato un colore marrone chiaro, sarà pronto. Lasciarlo raffreddare, rigirando ogni tanto per fare evaporare l’eventuale umidità residua. Portarlo in tavola dentro una ciotola, come se fosse una formaggera.
In una padella, versare l’olio e soffriggere assieme aglio, capperi e prezzemolo. È preferibile non lasciare imbiondire l’aglio, altrimenti il suo sapore prevarrà sul resto. Aggiungere i filetti di acciuga sgocciolati e farli sciogliere a fiamma bassa sbriciolandoli con una forchetta. Scolare gli spaghetti e unirli nella pentola al sughetto di acciuga, con l’aggiunta di un paio di cucchiaiate della loro acqua di cottura. Rigirare, impiattare e portare in tavola, dove ciascun commensale con un cucchiaio metterà il “formaggio”sul proprio piatto.
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