Cosa hanno in comune i nivaroli ed uno dei dolci siciliani più noti al mondo? Semplice, … la neve. Il ghiaccio dei monti siciliani era infatti la materia prima dell’antica granita e i nivaroli si occupavano di raccoglierla e conservarla nelle neviere per utilizzarla durante i mesi più caldi.
«Una volta la granita era il cibo dei ricchi e sin dai tempi dei romani si usava raccogliere la neve e conservarla nelle grotte per aromatizzarla con frutta, miele ed altre essenze; questa tradizione si è conservata nei secoli, oggi la tecnologia ci fornisce ulteriori strumenti di lavoro, ma ancora è possibile vedere maestri gelatieri che preparano la granita alla vecchia maniera, col massello di legno, il ghiaccio, il sale e la carapina, poi sostituita dal pozzetto a manovella e dalla gelatiera.» Così Nicola Scaccianoce, uno degli organizzatori, ci svela i segreti della “nivarata” da cui il nome della manifestazione acese appena conclusasi.
Una tre giorni di gusto alla scoperta dell’architettura, dell’arte e della cultura isolana, un Festival internazionale che ha visto coinvolti 60.000 visitatori nel 2013 e oltre 250 tra aziende, associazioni ed istituzioni, una «manifestazione volta a promuovere la granita siciliana e i piccoli business locali anche all’estero» ha commentato Licia Arcidiacono curatrice dei rapporti internazionali ed organizzatrice dell’evento insieme a Tiziana Privitera, Angelo Fichera, Vincenzo Pappalardo e un team di altri validi collaboratori.
Per il terzo anno il comune di Acireale ha voluto puntare sulla valorizzazione e la promozione del territorio mettendo a disposizione la villa del belvedere, di recente ristrutturazione, e il corso Umberto per lo svolgimento della manifestazione in tutte le sue attività: dal concorso “Granita dell’anno” al premio “Don Angelino”, dalla degustazione delle granite alla competizione “Vetrine da gustare”, dal Live Food Show alle attività ludico ricreative di vario genere, dal gemellaggio col Brighton & Hove Food and Drink Festival a quello con l’Eurochocolate.
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