Le riserve di Marsala si rifanno il look, nuove etichette per le bottiglie di vini. Restyling completo alle etichette dei monovarietali come:
Grillo,
Inzolia,
Catarratto,
Syrah,
Nero d’Avola,
Gagliardetta
e Sciarra Soprana.
Azienda nata 146 anni fa, vanta una rilevante realtà di ben 2 milioni di bottiglie prodotte ogni anno: la Curatolo Arini 1875.
Attività tramandata da generazioni e da un secolo e mezzo scommette sul territorio marsalese e che ha imperniato il proprio status sulla fierezza e sull’orgoglio per le intese.
Belle storie di uomini e di territorio che con devozione e abnegazione hanno scritto le pagine della Curatolo Arini.
Riserve di Marsala: la nuova immagine che rispecchia il passato
«Dopo quasi 10 anni dalla nascita della linea Curatolo Arini – dice Alexandra Curatolo, responsabile marketing dell’azienda – abbiamo sentito l’esigenza di darle un’aria più fresca e moderna. Al contempo in linea con le etichette in stile liberty dei nostri Marsala, parte fondamentale della nostra storia».
Colori accesi e riproduzione fedele del logo autentico di famiglia, visibile in tutti i documenti storici ancora riscontrabili nell’antico baglio marsalese, oggi sede dell’azienda.
E’ questa la nuova fotografia riprodotta nella linea di monovarietali Curatolo Arini.
Di altra impronta, invece, i due territoriali che sulle etichette riproducono un focus sulle zone dalle quali provengono le rispettive uve, ossia:
- “Gagliardetta” per lo Zibibbo
- e “Sciarra Soprana” per la Riserva di Nero d’Avola.
«Con l’aiuto dello studio grafico Giallo Gin di Palermo – continua Alexandra Curatolo – abbiamo scelto come elemento comune a tutte il ventaglio, simbolo presente sul nostro Marsala Vergine Riserva. Abbiamo fatto estrema attenzione nell’uso di colori, di texture particolari che arricchiscono le etichette e carte naturali tutte certificate FSC per seguire il nostro orientamento verso una produzione sempre più sostenibile».
Un omaggio agli avi di famiglia,è invece, la nuova vestizione per le Riserve di Marsala.
“Per le Riserve siamo ritornati alla vecchia bottiglia Martinique – prosegue Alexandra Curatolo – dopo il ritrovamento di alcune bottiglie storiche che erano state gelosamente custodite dal nipote del fondatore Vito. In onore ai nostri antenati, quindi, facciamo un passo indietro e riutilizziamo le bottiglie che a loro erano care: queste saranno completate da etichette frutto di un restyling.
Tutti avranno una veste nuova più dinamica, che si sposa elegantemente con la storia, la tradizione che contraddistingue i vini Curatolo Arini da oltre un secolo”.
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