Se pensate che diventare chef sia facile sappiate che la passione per la cucina e un grande amore per il cibo non basta. Il lavoro di chef comporta anche preoccupazioni, stress, essere ogni minuto sotto esame dal cliente, giudice assoluto. A prescindere dal percorso perseguito, per diventare un grande chef è indispensabile possedere alcune qualità innate che non si possono di certo apprendere frequentando un corso o una scuola: creatività e passione per realizzare piatti unici ed originali, cura maniacale per i dettagli, conoscenza del mestiere.
Nel mondo del catering, in particolare, c’è una qualità indispensabile che lo chef deve possedere: la capacità di guidare con decisione e autorevolezza la propria “brigata”, come nell’esercito. Competenza, obbedienza, tempismo, precisa gestione del magazzino, capacità reattiva di fronte agli imprevisti sono le chiavi del successo di Valentino Catering, società siciliana di Palazzolo Acreide che si è aggiudicata, lo scorso 10 Febbraio, nella cornice di “Identità Golose” a Milano, il Premio “King of Catering Platinum”. Il tema dell’edizione 2015 è stato “Cum grano salis. Un lunch di lavoro intelligente” perfettamente in linea con il significato del prossimo Expo di Milano “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Ai quattro finalisti, tutti “mostri sacri” della ristorazione italiana, i giudici hanno richiesto un menu composto da un antipasto, un piatto principale e un dessert con un budget di spesa di 18 euro a persona ma soprattutto hanno imposto dei tempi precisi per la preparazione e le uscite dei piatti.
Lo chef Quattropani:”Ho avuto grandi insegnamenti”
Una gara serrata e combattuta che lo chef Gaetano Quattropani, uno dei più giovani ristoratori italiani ha affrontato con grande serenità e determinazione. Una tranquillità che deriva della consapevolezza di aver ricevuto insegnamenti importanti (il fondatore dell’Istituto Alberghiero di Siracusa il prof. Visetti è stato il suo maestro, lo chef Alfredo Caligiore il suo mentore) e dal grande sostegno del padre e di tutta la famiglia.
A determinare la vittoria netta dei siciliani è stato un menù ispirato alla terra di Sicilia e al Mediterraneo: “Per l’Antipasto abbiamo presentato alla giuria una tartare di tonno con insalatina di arance e finocchio, gamberone con sale grosso di Portopalo e cialda con mousse di baccalà, ciliegino al miele e capperi di Pantelleria; a seguire un tocco di pesce spada in crosta di pistacchio di Bronte su carpaccio di zucca con carciofo all’olio d’oliva cotto a bassa temperatura e per finire la mousse di ricotta e cioccolato al profumo di arancia su un pandispagna alle mandorle del pasticcere prodigio Vincenzo Monaco” – ci racconta orgoglioso ed emozionato lo chef Gaetano Quattropani.
Materie prime di altissima qualità che Gaetano sceglie personalmente perché, ci confida: “lo chef di un catering deve conoscere la tecnica ma soprattutto deve sapere gestire e conoscere i prodotti, soprattutto quelli legati alla propria tradizione e cultura.”
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