Un piccolo festival di itinerari sentimentali, tra cucina domestica e agricoltura netina: con l’intenzione di sperimentare e di far sperimentare un inedito viaggio sensoriale in una dimensione inesplorata della cultura del territorio, nasce quest’anno “MA(N)GIANOTO – Le tavole e i giardini gastronomici del Barocco”.
Su iniziativa degli assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Noto, nell’ambito della Primavera Barocca e degli eventi dell’Infiorata di Noto 2014, e con la direzione artistica dello chef Carmelo Chiaramonte, il week end del 27, 28 e 29 giugno trasformerà la città in un “orto magico” di piccole sorprese.
Le escursioni sul territorio, dalla città vecchia a quella barocca (da Noto Antica al Teatro Comunale, passando per il Cortile dei Gesuiti), si mescoleranno alle escursioni del gusto, alla scoperta di antiche erbe aromatiche e mangerecce ma anche di ortaggi e frutti dimenticati: al pubblico verrà proposto di imparare quali sono, dove si trovano come si portano in tavola attraverso percorsi etnobotanici, laboratori di degustazioni all’aperto e (quasi) lezioni di cucina domestica.
Agricoltori, artigiani gastronomici, studenti, casalinghe diventeranno i primi e più esperienti maestri, al fianco di ospiti speciali: con Carmelo Chiaramonte ci sarà una squadra formidabile formata da sua madre Margherita, Corrado Assenza, Pippo Cicero, Fabio Morreale, Stefania Corallo e gli esperti di Exentiae.
“MA(N)GIANOTO” vuole insomma (ri)definire la distanza che passa tra l’essere umano, il cibo e l’agricoltura siciliana, riunendo la gente comune intorno alla natura, al significato sacro del cibo e al senso contadino degli iblei, e così provare a indicare una via semplice per dare dignità culturale a chi del cibo gode (e non per edonismo).
“Abbiamo voluto creare questo appuntamento per stabilire un collegamento con le nostre radici rurali, che passasse proprio attraverso il cibo”, spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Noto Cettina Raudino: “E lo abbiamo voluto da un lato per una motivazione socio antropologica, legata all’esigenza di ripristinare un collegamento autentico tra l’uomo contemporaneo e le proprie radici (non è un caso che l’evento tocchi diversi luoghi, da Noto Antica al Teatro Comunale), dall’altro continuando a perseguire l’obiettivo della promozione del territorio, valorizzando la ricchezza della biodiversità. Proprio per questo abbiamo scelto come ‘guida’ la figura emblematica di uno chef filosofo e scrittore, portatore di una cultura del cibo e di una cultura del territorio e capace di trasmetterle in modo inedito e anticonvenzionale, con l’affabulazione e il gioco”.
“Riportare il discorso sulla cucina lontano dalle sofisticazioni della gastronomia mediatica – conferma il direttore artistico Carmelo Chiaramonte – vuol dire riportarlo alla dimensione umana e semplice del quotidiano: quella, in fondo, a cui siamo più legati. Se ho definito ‘sentimentali’ questi itinerari gastronomici è proprio perché penso che le cose che ci fanno star bene siano proprio queste: stare all’aria aperta, sentire i profumi del cibo appena cotto. Per realizzare questo obiettivo è necessario riportare le persone in campagna, invitarle a stringere la mano a produttori capaci di mostrar loro erbe, ortaggi e frutti che spesso ci risultano pressoché sconosciuti proprio perché non arrivano al mercato. La consulenza di Fabio Morreale e Pippo Cicero dà un grande supporto scientifico a questo lavoro, mentre il coinvolgimento del Maestro Corrado Assenza, il principe della cucina netina, ci accompagnerà nel viaggio culturale che vedrà come protagonista anche Margherita, il mio ‘alter ego gastronomico’ che ancora una volta ci ricorderà come i piatti delle nostre madri resteranno sempre i nostri preferiti: normali, ma irripetibili”.
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