La crescita continua del prodotto italiano nel mercato internazionale ha messo in evidenza un problema strettamente correlato al successo di un brand come può essere quello del Made in Sicily. Si tratta delle imitazioni che le nostre eccellenze agroalimentari incontrano in giro per il mondo, una massiccia attività di copiatura che molto spesso sfocia in vere e proprie opere di plagio e contraffazione sostenute da politiche di difesa alquanto deboli e latenti se non addirittura inesistenti, che hanno delle profonde ripercussioni sia sull’immagine della nostra tipicità sia sulla nostra economia. In queste settimane l’Assessore Cartabellotta, a difesa del Born in Sicily,è stato promotore, sia a livello nazionale che regionale, di incontri volti a valorizzare le identità territoriali siciliane e a combattere la contraffazione. Aspetto che sottolinea quanto le norme attuate a tutela dei nostri prodotti non siano sufficientemente forti da rappresentare un’arma di difesa per chi produce e uno strumento di garanzia per chi compra. In Italia ci sono numerose istituzioni a difesa e tutela dei prodotti che rappresentano storia, tradizione e cultura attraverso marchi e disciplinari di produzione. Ma oggi non bastano più e risultano addirittura inefficaci per lo sviluppo. Per evitare la disgregazione del nostro brand e la polverizzazione in termini di promozione e tutela sarebbe opportuno fare fronte comune, difendendosi con armi assolutamente efficaci. Fare fronte comune su questo aspetto significa dare ai produttori un strumento perfetto per caratterizzare le proprie specificità e nello stesso tempo offrire ai consumatori un metro di giudizio garante della qualità. Tra le forme di tutela spicca l’analisi sensoriale, pratica interessante da integrare al lancio della legge regionale del Born in Sicily. L’analisi sensoriale permette di descrivere quello che è realmente percepito e quindi di valutare oggettivamente un prodotto e definirne la qualità. L’incontro sul “Marketing Sensoriale Strumento Innovativo per le aziende Born in Sicily” promosso dalla Soat di Catania, giorno 12 dicembre p.v. presso la sala convegni del Polo Regionale dell’Agricoltura sito in via Zia Lisa, 153 vedrà la partecipazione di autorevoli relatori come il Prof. Antonio Scacco, docente di analisi Sensoriale presso l’Università di Palermo, Luigi Odello presidente del Centro Studi e Formazione Assaggiatori, Raffaele Fabbrocini, Presidente del Cosvip di Napoli. A coordinare i lavori il dirigente della Soat Giuseppe Pennino. Gli argomenti in programma sono indirizzati sulle azioni che bisogna intraprendere per far percepire la qualità relativamente ai prodotti di eccellenza del nostro territorio come il pomodoro, la carota, il cioccolato, il caffè, la mandorla, l’olio e il vino. Se consideriamo il dato che l’Italia è il Paese con il più elevato numero di prodotti tipici e tradizionali a livello mondiale, si capisce quanto questo patrimonio sia assolutamente da proteggere, ma nello stesso tempo si evidenzia quanto questa ricchezza diviene difficile da difendere se ci si affida solo a rigidi regolamenti, difficilmente applicabili in ogni dove. Il marketing narrativo si rivela uno strumento ideale le cui fondamenta sono ancorate all’analisi sensoriale. A fronte di tutto questo, se la narrazione del territorio e dei prodotti è l’unico mezzo per comunicare e coinvolgere emozionalmente, come sostiene il Prof. Luigi Odello, “tale racconto può farsi garante dell’esperienza del consumatore, anche se in capo al mondo”. Difendere il Born in Sicily non ha solo una finalità economica ma rappresenta un dovere culturale a tutela delle tipicità. In questo modo la qualità può essere di tutti e, pur avendo un costo, con l’analisi sensoriale quale strumento di lettura e decodifica di ogni prodotto si concretizza l’accettazione di tale onere.
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