L’unione fa la forza. È quello che avranno pensato anche Maurizio, Matteo e Chiara: un siciliano, un sardo e una veneta che, incontratosi ai fornelli, tra Londra e Dubai, hanno deciso di stabilirsi in Svezia, per gestire un ristorante tutto italiano: il Saltmagasinet Mat & Dryck. Alla guida il proprietario, il siciliano Maurizio Saporito, che spinto anche dalle origini della moglie svedese, ha partecipato ad un concorso indetto dal comune di Örnsköldsvik, per la gestione di un vecchio Salltmagasinet: per intenderci qualcosa di molto simile alle nostre tonnare. Dopo aver abbattuto l’edificio antico, in questa zona è stato, quindi, costruito un ostello con 10 stanze, un molo con 95 posti barca ed un campeggio, attivi già da un anno; e il ristorante italiano che invece è aperto da ottobre.
L’intervista a Maurizio Saporito
Com’è lavorare in un ristorante italiano in Svezia?
“Bello, solo che molta gente è abituata a mangiare un altro tipo di cucina italiana, una cucina che in realtà non esiste – risponde sorridendo Maurizio – Per ora a pranzo trattiamo pezzi di rosticceria: arancini e la tipica pizza al taglio siciliana, la sera invece fungiamo da ristorante, italiano al cento per cento, solo ricette e prodotti tipici. Ci forniamo direttamente da un amico italiano che vive qui e ha un’azienda d’importazione. Lì ci riforniamo di formaggi, salumi e vini”.
Qual è il piatto preferito dagli svedesi?
“La pasta, senza dubbio. Noi produciamo pasta fresca fatta a mano: ravioli, tagliatelle, farfalle, e loro ne vanno ghiotti”.
Qual è invece il piatto meno amato?
“La pizza siciliana. La tipica pizza al taglio, per capirci. Più che non amata, non è compresa. All’estero se si sente parlare di pizza si pensa alla tipica pizza rotonda, non quella al taglio. Restano quindi straniti, ma non insoddisfatti: del resto qui è molto difficile trovare una buona pizza”.
Cosa ti piace della cucina svedese?
“Ehm… anche la cucina svedese è da capire. Ci sono moltissime cose buone, tuttavia per noi italiani può risultare un po’ pesante. Usano troppa panna, mischiano la marmellata con qualsiasi cosa. Si pensi alle tipiche polpette svedesi rese celebri da Ikea. Insomma credo non sia adatta per la dieta di ogni giorno”.
Cosa ti manca della Sicilia?
“Il sole. Aggiungo solo che qui abbiamo il mare ancora gelato. Sono fuori da quasi vent’anni, ormai stabilito con la famiglia qui, dove si riesce a vivere bene perché si è in una città a misura d’uomo, con 50.000 abitanti e senza quella frenesia assurda che ci contraddistingue. Tuttavia il sole, il caldo, il calore della gente mancano davvero”.
Prossimo progetto?
“L’edificio dell’800 accanto alla nostra struttura attuale, a fianco di una vecchia stazione. Vogliamo arrivare a gestire anche quella”.
Scrivi un Commento