“La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo… Ma quel che ne fa una terra necessaria a vedersi e unica al mondo, è il fatto che da un’estremità all’altra, essa si può definire uno strano e divino museo di architettura”.
Con queste parole lo scrittore francese Guy de Maupassant, nel diario “Viaggio in Sicilia” del 1885, delineava l’unicità della bellezza siciliana, trasfigurando il senso del viaggio come imperdibile esperienza valoriale di vita, inscindibilmente legata al territorio e alle diverse culture che lo caratterizzano.
Così “Viaggio in Sicilia” riesce a diventare anche il progetto di un’azienda vitivinicola, Planeta, che, radicata da generazioni nella realtà agricola siciliana, oggi in una veste nuova e giovanile con Alessio, Francesca e Santi, mira a salvaguardare la storia, culturale e sociale, in un approccio col territorio assolutamente sostenibile, innovativo e contemporaneo, che tende a studiare le culture locali nelle diverse sfumature e a trasformare tutto ciò in vino.
Giunto alla sua sesta edizione, quest’anno, in occasione dei vent’anni dell’azienda, “Viaggio in Sicilia” si veste di nuovo, arricchendosi del progetto “Quando il paesaggio è in ascolto”, che mira a rintracciare un ulteriore legame col territorio siciliano attraverso l’arte e il paesaggio.
«L’idea era quella di esaltare un particolare momento della natura, la vendemmia, che è trasformazione e passaggio dall’estate all’autunno- ci spiega Valentina Bruschi, curatore del progetto- lo si è pensato di fare attraverso cinque artisti, siciliani e non, Adrianna Glaviano, Paula Karoline Kamps, John Kleckner, Carlo e Fabio Ingrassia e Ignazio Mortellaro, che utilizzano linguaggi diversi – pittura, scultura, fotografia, installazione e video – e che sono stati scelti proprio per la loro particolare sensibilità verso tematiche legate alla natura.»
Una sorta di “Grand tour” nella terra e nell’arte di Sicilia, quello stesso che ispirò Emily Dickinson dai cui versi il progetto ha preso spunto, «è un po’ paradossale se pensiamo che Emily Dickinson non ha mai lasciato la sua terra ed ha viaggiato sempre con la fantasia attraverso le opere degli artisti, fra incisioni e romanzi del tempo – continua la Bruschi- ma è proprio questo il punto, l’idea che gli artisti coinvolti, ripercorrendo la strada che i Planeta fanno durante l’anno attraverso le diverse dimore della loro azienda, Ulmo a Sambuca di Sicilia, Dispensa a Menfi, Dorilli a Vittoria, Buonivini a Noto, Feudo di Mezzo sull’Etna a Castiglione di Sicilia e La Baronia a Capo Milazzo, possano rivedere gli stessi percorsi, con gli occhi della creatività.»
E, se è vero che chi viaggia annota, il progetto sarà arricchito ulteriormente da una veste scrittoria curata da Tiziana Lo Porto, giornalista, scrittrice e studiosa della Dickinson, che racconterà le suggestioni del viaggio combinandole con testi di scrittori siciliani e non, ma vicini a questa terra, aggiornerà un blog con le diverse fasi di elaborazione delle opere e redigerà i testi della collettiva che verrà allestita a Palermo nel giugno del 2015.
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