Il Tribunale di Foggia, sezione lavoro, con la sentenza numero 4203/2019 ha riconosciuto il diritto alla reversibilità al convivente superstite nonostante il congiunto fosse morto prima dell’entrata in vigore della legge 76 del 2016, conosciuta anche come legge Cirinnà.
La sentenza che segna un passaggio importante nella storia dei diritti, riconoscendo il trattamento di reversibilità al partner superstite di una coppia omosessuale, anche per il periodo antecedente la entrata in vigore della legge c.d. Cirinnà, assume rilievo in quanto “ da effettività ai diritti/doveri di solidarietà propri delle relazioni affettive di coppia e quindi dei diritti fondamentali che l’art. 2 della Costituzione tutela e garantisce all’interno delle formazioni sociali nelle quali va inclusa l’unione omosessuale intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso”, così ha motivato il Giudice del Lavoro.
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