In discussione in questi giorni all’Assemblea Regionale Siciliana, importanti disegni di legge che hanno ad oggetto la “ doppia preferenza di genere”.
Con riferimento a tutti gli atti normativi volti ad eliminare le disuguaglianze di genere, ancor prima di entrare nel merito degli stessi, come ADGI – associazione donne giuriste Italia- manifesto ampio apprezzamento e fattiva disponibilità.
Quando parliamo di Parità di genere, intendiamo sottolineare che le donne devono essere messe nelle condizioni di incidere nella società, di essere efficaci protagoniste.
Di governare ed amministrare in ampio numero, oltre ovviamente ad avere capacità economica, a parità di mansioni e di professionalità, uguale agli uomini.
L’uguaglianza di genere, la partecipazione attiva delle donne deve essere messa al centro delle politiche regionali, ed è questo l’invito che ADGI fa alle forze politiche. L’assenza delle donne nel mercato del lavoro fa perdere ricchezza alla regione.
Doppia preferenza di genere: bisogna rimuovere gli ostacoli
E’ giunto il momento, ultimo giro ultima corsa, per operare, tutte e tutti, uniti per rimuove gli ostacoli che di fatto impediscono alle donne, ed in particolare alle donne del Sud, di essere soggetti attivi nella e per la Società.
Quindi è necessario, non solo, ed anche, investire in leggi di principio, ma è fondamentale destinare risorse per incrementare la partecipazione delle donne alla vita politica e sociale del paese, oltre che per eliminare il gap retributivo e reddituale, attualmente esistente.
Noi come ADGI ad esempio abbiamo analizzato i dati di cassa forense (ed in generale delle casse professionali) che ci hanno mostrato come in maniera proporzionale ed egualitaria un meno 40% di reddito di tutte le professioniste, il trand è paritario dal sud al nord.
Abbiamo elaborato una proposta normativa volta a ridurre questo gap, che mi auguro tutte le forze politiche regionali possano accogliere, ovvero il principio per cui tutte le Società Pubbliche nel rispetto del principio di uguaglianza, applichino un criterio di genere anche nel conferimento degli incarichi di consulenza, mentre per le società private prevedere criteri di premialità laddove conferiscano incarichi improntati a carattere di parità.
Oggi aggiungiamo che le leggi senza stanziamenti economici, servono poco alla causa.
Doppia preferenza di genere: legge necessaria
È facile osservare che per quanto riguarda la doppia preferenza di genere, è assolutamente necessaria e fondamentale mantenerla in quanto ad oggi è l’unico strumento “universalmente riconosciuto” per garantire il minimo di presenza egualitaria nelle istituzioni.
Sino ad oggi i “poteri di autoregolamentazione interna dei partiti” non sono sufficienti ad assicurare la presenza di donne in posizioni apicali. Pertanto è assolutamente necessario un correttivo esterno.
Ci dichiariamo fortemente contrari alla sua abolizione ed Anzi l’istituto va senza dubbio rafforzato con servizi pubblici sociali ed economiche di sostegno alle donne al servizio alla politica.
E chiediamo che sia introdotta la doppia preferenza di genere anche per l’elezione dei membri dell’Assemblea Regionale ed abbandonare questo triste primato della nostra Regione unica assieme al Piemonte.
Con riferimento alla legge sulla parità retributiva, essa va irrobustita con un idoneo stanziamento di somme atte ad aiutare le imprese e le donne lavoratrici e imprenditrici, attraverso la previsione di forme di aiuto che investano nella medicina di genere, che favoriscano l’accesso alla finanza agevolata per l’imprenditoria femminile- piccola e micro- ed artigianale- che agevolino e incentivino la partecipazione delle donne nel mercato digitale.
Doppia preferenza di genere: grande opportunità
E fondamentale che si investa anche nella cultura della “prevenzione”. ADGI ha messo in campo una fitta rete di professioniste e di progetti per portare nelle scuole la cultura di genere.
Anche la transizione ecologica è da considerare una grande opportunità per le donne, e per le donne del sud in particolare, è necessario però che la impalcatura sociale e giuridica dello Stato e della Ragione Siciliana sia pronta ad accogliere questa evoluzione.
Le donne del sud hanno un gap maggiore in quanto vivono in un territorio che ha una carenza cronica di infrastrutture, ed oggi abbiamo una grande sfida che non possiamo fallire, uomini e donne siciliani e siciliane, la perequazione infrastrutturale e di genere.
In questo Adgi -è impegnata e per questo si pone al servizio della Società e delle professioniste e auspica una rete trasversale di tutte le donne al di là degli schieramenti politici.
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