“Vodka Eyeballing”. È il nome della nuova modalità di assunzione di alcol tramite gli occhi, inventata e molto praticata tra gli studenti universitari inglesi e poi diffusasi grazie a You Tube in America, dove è praticata anche in alcuni strip club dalle ballerine di lap dance durante le loro esibizioni.
Funziona così: si poggia la bottiglia o il bicchiere sull’orbita oculare e si lascia cadere l’alcolico nella mucosa: fondamentalmente si beve con gli occhi. Guardando i numerosi video, risulta palese dalle smorfie la sofferenza fisica ,dovuta al forte bruciore degli occhi, di chi si cimenta in tale impresa. Tanto sforzo poi per nulla: secondo i medici, la quantità di alcol assunta in questo modo è minima, piuttosto sono gravissimi i danni che a lungo termine subisce la cornea.
Anche in Italia è allarme Eyeballing: pare che cercare di sballarsi in questo modo si sia già diffuso anche tra i nostri giovanissimi, già pratici nel consumo di bevande alcoliche e curiosi di sperimentarne metodi di assunzione alternativi. Tuttavia, piuttosto che una nuova e preoccupante tendenza così come sembra essere in Gran Bretagna, in Italia il fenomeno sembrerebbe assumere un carattere sporadico dettato dalla curiosità di chi già consuma abitudinariamente alcol in contesti ludici.
Cosa spinge l’adolescente ad approcciarsi all’alcol in un modo così doloroso e paradossalmente in realtà quasi privo di effetti ubriacanti? In primis le dinamiche di gruppo che esercitano pressione su coloro che si rifiutano di aderire a certe pratiche. Pratiche che poi, come raccontano i protagonisti, diventano anche competitive, una gara di resistenza in cui chi vince risulta essere il più forte.
In secundis l’esaltazione per una moda proveniente dall’estero scimmiottata dai più giovani senza conoscerne né l’effetto reale né le conseguenze fisiche.
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