Genogramma: ti dice chi sei e da dove vieni


genogramma
Esempio di genogramma

Genogramma. Oggi parliamo di questo. Quale eredità mi hanno trasmesso i miei genitori? Cosa sto trasmettendo io ai miei figli e cosa invece mi piacerebbe trasmettere? Mi sento protagonista della mia vita o mi sembra di seguire un copione che altri hanno scritto per me?

Queste sono solo alcune delle domande a cui possiamo provare a rispondere attraverso il genogramma: uno strumento dalle enormi potenzialità, che, seppur utilizzato ormai da più di trent’anni, rimane ancora pressoché sconosciuto ai non addetti ai lavori.

I legami familiari da sempre sono oggetto d’indagine psicologica: la famiglia d’origine è il luogo in cui la nostra identità si forma e si sviluppa. Dall’osservazione delle figure genitoriali impariamo come entrare in relazione col mondo e con noi stessi; cosa significa amare ed essere amati, assorbiamo regole e tabù, paure e strategie di sopravvivenza. A partire da questo modello, più o meno consapevolmente, costruiremo da adulti il nostro modo di stare nel mondo.

Il genogramma è uno strumento che, a partire dalla costruzione dell’albero genealogico, consente di rappresentare graficamente le relazioni familiari di almeno tre generazioni. Si tratta essenzialmente di costruire o ri-costruire, con l’aiuto di uno o più esperti (di solito psicoterapeuti), la storia familiare in cui la nostra vita si inserisce e attraverso questa narrazione dare spessore alla nostra esperienza, rendendola viva e condivisibile.

Dopo una prima fase di raccolta delle informazioni si aprono diverse strade che di volta in volta il terapeuta sceglie in base alle esigenze e alla storia della persona (o del gruppo) che ha davanti. Le possibilità sono davvero moltissime e sono affidate all’esperienza e alla creatività del conduttore: si può procedere focalizzandosi su eventi specifici o sull’insieme delle dinamiche familiari, sottolineando le ridondanze e le similitudini, cercando di far emergere “non detti”, emozioni scomode; miti  e ruoli familiari, aspettative e “destini”.

  Il genogramma di coppia

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La psicologa Francesca Andreozzi

Spesso i copioni familiari rimangono silenti finché non diventiamo adulti o iniziamo una relazione d’amore. Molte coppie iniziano a litigare poco dopo il matrimonio o la nascita di un figlio. Sono queste le fasi di vita in cui più fortemente si riattivano i copioni familiari e le rappresentazioni genitoriali emergono con prepotenza. Allora ci rendiamo conto di quanto ognuno dia per scontato che il proprio modello familiare “funzioni meglio” o “sia più giusto” di quello del partner e proprio le caratteristiche che ci avevano fatto innamorare finiscono per diventare insopportabili.

Proprio per rispondere a queste esigenze abbiamo deciso di proporre ai nostri utenti un workshop sul genogramma di coppia.

Iniziare a disegnare il proprio albero genealogico permette alla coppia di “vedere” quale bagaglio ha ereditato dalla propria famiglia d’origine e in che modo questo bagaglio pesa nella relazione con il partner.

Pur partendo da un lavoro individuale sulla propria famiglia, questo percorso impegna contemporaneamente i membri della coppia in un racconto comune, trasformando due alberi familiari in una nuova rappresentazione unica. Ognuno porta gli “ingredienti tipici” della propria famiglia d’origine con l’obiettivo di poter scegliere insieme quali utilizzare per creare un nuovo piatto che avrà il sapore unico di questa nuova famiglia e che verrà, stavolta consapevolmente, lasciato in eredità alle generazioni successive.

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La psicologa Laura Bongiorno

In questo senso il genogramma di coppia può essere utilizzato anche come strumento di preparazione alla nascita per le coppie in attesa.

Possiamo dire quindi che il genogramma consente di riappropriarci della nostra storia: chi siamo, da dove veniamo e, liberi da inutili zavorre, dove vogliamo andare…

 Laura Bongiorno, psicologa e psicoterapeuta.

“Chi non conosce il paese da cui proviene non troverà mai il paese che cerca”

(proverbio Cinese)

 

 

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