Dilaga ormai da tempo la moda del selfie. Per descriverlo in parole semplici ci affidiamo alla definizione dell’Oxford Dictionarises: è “una fotografia che uno scatta a se stesso, in genere con uno smartphone o una webcam e che viene caricata su un social media”. Differisce, quindi, dal vecchio termine “ autoscatto” per la sua caratteristica di condivisione dell’immagine con gli altri.
Il selfie è organizzato con cura dei dettagli per valorizzare al meglio chi si fotografa, non importa infatti la qualità della foto quanto riuscire a dare di sé un’immagine vincente, positiva che mostri a tutti che si è “fighi”. A tutti i costi, anche con il rischio di sembrare ridicoli. Che dire infatti della famosa “duk face” o” kiss face” con cui gli utenti dei social network riempiono i loro profili? Labbra corrucciate a mo’ di becco di papero ( duck, appunto) bocca e occhi maliziosi , come per dare un bacio a tutti coloro che vedranno la foto. O del “ viso da passero” in cui si posa con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa come per simulare stupore contenuto?
Il selfie coinvolge tutti, persone comuni e celebrities, ed è divenuto un fenomeno che va oltre la moda. Non si fanno più le cose per il gusto di farle ma per condividerle con gli altri avendo cura di apparire sempre cool. E’ un comportamento narcisistico che può condizionare lo svolgimento della quotidianità e soprattutto percezione del sé.
Concludendo, non c’è nulla di male a divertirsi scattandosi selfie ma questa non deve divenire una sorta di dipendenza dallo scatto a tutti i costi ed in tutte le occasioni.
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