Numerose evidenze epidemiologiche, disponibili in letteratura nazionale ed internazionale, suggeriscono che la gravidanza ed in particolare il parto sono importanti fattori di rischio nel determinare lo sviluppo della patologia funzionale del pavimento pelvico.
Tra i sintomi secondari alla patologia funzionale perineale l’incontinenza urinaria risulta essere, a diversi livelli di severità, più comunemente associata con la gravidanza ed il periodo post-natale rappresentando un problema alquanto invalidante che impatta sulla qualità di vita fisica, sociale, emozionale e sessuale delle donne.
Studi epidemiologici hanno riportato che la forma di incontinenza urinaria più comunemente associata alla gravidanza è la stress incontinence (perdita involontaria di urina con tosse, starnuto, risata, ecc) con una prevalenza che varia dal 6% al 67% , e dal 3% al 38% due o tre mesi dopo il parto.
Migliorare la qualità dell’assistenza attraverso programmi dedicati alla “care” dell’area perineale in epoca pre e post-natale è una sfida e un’opportunità per tutti i professionisti sanitari .
Gli ambiti di competenza dell’Ostetrica in tema di “salute perineale” possono essere sviluppate, sia per profilo professionale che per mandato socio-culturale, in tema di:
– Informazione-educazione
– Prevenzione
– Screening/diagnosi precoce
– Cura
Pianificare programmi di informazione-educazione perineale si traduce nel fornire strumenti concreti per la tutela della salute perineale attraverso un counseling sullo stile di vita che mira a ridurre l’incidenza dei fattori di rischio (obesità, stipsi, abitudini minzionali errate, tosse) e a modificare l’atteggiamento minimizzante e banalizzante che spesso viene attribuito ai primi sintomi di disfunzione pelvi-perineale, sia da parte delle donne che degli “addetti al settore”.
E’ giusto chiarire in termini operativi quale ruolo e funzione devono avere le Ostetriche per quanto riguarda la gestione delle problematiche che possono interessare l’area perineale, in particolar modo l’incontinenza urinaria, il prolasso genitale e il dolore pelvi-perineale a medio e lungo termine.
L’impegno maggiore dovrebbe concentrarsi nella pianificazione e attivazione di una scheda di valutazione perineale che tenga conto di tutti quei fattori di rischio generali, ostetrici e uro ginecologici che possono indurre un deficit funzionale dell’unità motoria neuromuscolare perineale .
Da uno studio multicentrico italiano è emerso che i fattori di rischio maggiormente chiamati in causa nel determinismo dell’incontinenza urinaria sono la familiarità, la preesistenza del sintomo (ad es. le donne già incontinenti in gravidanza hanno un rischio quattro volte superiore di sviluppare una forma persistente di incontinenza urinaria) e alcuni fattori costituzionali, in particolare l’indice di massa corporea (BMI).
La rilevazione, da parte dell’Ostetrica, di questi fattori di rischio nel corso della gravidanza, al momento del parto e nel periodo in cui la puerpera è ospitata in ospedale costituisce un valido strumento di screening e oggettivazione del “danno perineale” che la donna può avere in occasione dell’evento ostetrico.
Attraverso questa valutazione, infatti, è possibile costruire uno score di rischio perineale e identificare quelle situazioni dove è possibile intervenire attraverso un programma di esercizi del muscolo perineale come strumento di prevenzione secondaria e/o terziaria delle disfunzioni perineali.
L’efficacia dei programmi di training del pavimento pelvico in gravidanza e in puerperio nel prevenire e/o trattare la patologia funzionale perineale è stata ampiamente validata dalla letteratura scientifica e ci sono prove sufficienti per incoraggiare i professionisti sanitari e specificatamente le Ostetriche ad investire nell’educazione e riabilitazione perineale al fine di ridurre l’incidenza di patologie alquanto invalidanti per la qualità di vita delle donne.
Pianificare e applicare un modello assistenziale appropriato in ambito ostetrico che ha ripercussioni sulla salute delle donne in tutte le fasi della vita si traduce nel promuovere la fattiva realizzazione di un percorso di training muscolare perineale in gravidanza da includere nei Corsi di Accompagnamento alla Nascita, con almeno tre incontri di istruzione one to one per il controllo della correttezza dell’esercizio perineale.
Tutti gli autori sono concordi nell’affermare che i protocolli di training muscolare perineale con la supervisone di un professionista sono sicuramente più efficaci della semplice istruzione verbale e che la gravidanza rappresenta un momento ideale perché la donna è particolarmente motivata ed ha contatti regolari con l’Ostetrica, a garanzia di una supervisione continua ed un incoraggiamento a fare correttamente gli esercizi perineali sia prima che dopo il parto.
L’articolazione di un Corso di Accompagnamento alla Nascita con l’integrazione di un programma di training perineale ha l’obiettivo di
– Aumentare la forza di contrazione del muscolo perineale
– Migliorare l’endurance muscolare, ossia l’abilità di contrazioni ripetute o di mantenere la contrazione nel tempo
– Coordinare\automatizzare l’attività perineale nella routine quotidiana.
Il vantaggio importante per le donne che partecipano ad un programma di training perineale ante-partum è che alcune potranno ridurre la possibilità di un’incontinenza urinaria in gravidanza e nell’immediato post-partum, mentre altre potrebbero risolvere l’incontinenza urinaria a medio-lungo termine in quanto un muscolo addestrato ha una minore predisposizione al trauma intrinseco e un recupero più rapido e semplice.
A tal proposito, particolare attenzione deve essere posta durante il puerperio da parte dell’Ostetrica alla sorveglianza e alla cura dell’area perineale attraverso la predisposizione di piani assistenziali dedicati al recupero funzionale dei muscoli perineali con procedure specifiche incentrate sui seguenti argomenti:
– Cure igieniche perineali e dell’eventuale sutura
– Controllo del dolore
– Educazione minzionale
– Trattare ogni inizio di costipazione
– Non utilizzare guaine eccessivamente costrittive
Il puerperio è un periodo particolarmente complesso e delicato per le mamme e nel breve periodo di permanenza in ospedale l’Ostetrica può attuare strategie di motivazione verso gli interventi rieducativi/riabilitativi per la prevenzione e cura delle problematiche perineali.
Allo stesso modo particolare attenzione deve essere posta alle donne che tornano presto a domicilio dopo il parto, perché ad esse può mancare l’incoraggiamento che le porterà realmente a fare gli esercizi perineali ed eseguirli correttamente.
L’impegno dei professionisti sanitari, in questo particolare periodo per le mamme, è quello di fornire contatti dopo il parto, sia attraverso il telefono, comunicazioni elettroniche o visite domiciliari e formulare programmi domiciliari che siano realistici alle problematiche di una madre e che possono essere incorporati nella sua routine quotidiana.
Attuare un modello assistenziale così complesso e articolato, che si estende dalla gravidanza al rientro a domicilio, al fine di promuovere e\o mantenere la salute perineale con lo scopo di:
– garantire la continenza urinaria
– preservare la statica pelvica
– mantenere una vita sessuale soddisfacente ed una migliore qualità di vita
rappresenta per l’Ostetrica un’opportunità di intervento di alto valore assistenziale che si ripercuote inevitabilmente nell’intero ciclo vitale della donna, a sostegno di una reale e fattiva politica della salute “sensibile al genere”.
Scrivi un Commento