All’alba del XXI secolo, la medicina ha bisogno di cornici teoriche e prassi che tengano conto di una pluralità di punti di vista. La medicina accademica ha accumulato una gran mole di conoscenze e di possibilità di intervento. Tuttavia presenta due vistosi punti deboli: una farmacologia spesso troppo aggressiva, gravata da effetti collaterali talora superiori ai benefici; e importanti carenze nella relazione con il paziente. La disciplina che meglio sa ovviare a tali punti deboli è senza dubbio la medicina omeopatica, che vanta oltre due secoli di ininterrotta pratica clinico-terapeutica. Essa opera con diluizioni dinamizzate di sostanze in grado di ripristinare l’equilibrio dell’organismo e perviene alla scelta dei farmaci da prescrivere tramite una ricca semeiotica (la disciplina che studia sintomi e segni) e al termine di un dialogo col paziente che si spinge sino all’analisi delle più minute differenze individuali. Questa tecnica contribuisce a creare un clima di alleanza terapeutica fondamentale per raggiungere una ottimale compliance (con questo termine si intende l’adesione del paziente al programma di cura). Conoscere la medicina omeopatica e quella accademica consente l’applicazione di quella che si definisce Medicina Integrata, ovvero un sistema teorico-pratico che, guidato da un intelligente opportunismo clinico, sappia operare scegliendo per ogni singolo caso l’approccio più conveniente. Il primo passo per introdurre l’omeopatia nella prassi del medico e del farmacista consiste nel fornire a queste figure professionali innanzitutto le armi per affrontare i disturbi acuti, che si definiscono per la durata breve e per una potenziale reversibilità del quadro clinico. Per questo, dopo avere esplorato i territori della tipologia e della metodologia clinica in precedenti lavori (tra gli altri: Biotipologia, 1997/2006; Modelli psicosomatici, 2009), ho pensato fosse utile scrivere un manuale completo che riunisse premesse dottrinali, applicazioni cliniche e lineamenti di farmacologia omeopatica utili ad affrontare il paziente acuto, nel rispetto della sua individualità e del suo diritto a ricevere cure efficaci e sicure. Il testo in questione (L’omeopatia nelle malattie acute, Edra, Milano 2015) consta di tre parti. Nella prima vengono illustrate la storia e la metodologia di intervento dell’omeopatia, con particolare riferimento al malato acuto. La seconda parte è costituita da quattordici capitoli, dedicati ad altrettanti settori della patologia acuta. L’ultima sezione è un’utile rassegna di schede che descrivono sinteticamente i 162 medicinali chiamati in causa nella sezione clinica. Con questo lavoro mi auguro di incoraggiare i professionisti e i pazienti verso la Medicina Integrata, vera medicina del futuro.
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