«Si a una dieta equilibrata e senza eccessi, no ad allarmismi incondizionati». Questa la risposta di Vincenzo Chiofalo, presidente del Consorzio Corfilcarni, che si occupa della filiera della carne siciliana, dopo l’annuncio dell’IARC dell’inserimento della carne rossa e della carne lavorata nel gruppo degli agenti cancerogeni per l’uomo. Il presidente di Corfilcarni ha espresso i suoi timori:”Temo che sia partita una vera e propria caccia alle streghe, volta a stravolgere il significato scientifico del documento, distruggendo il settore produttivo più sano e vero, fondato su sacrifici quotidiani, fatto di contatto con gli animali e di gestione e cura del territorio, un settore sottoposto ai continui controlli dei servizi veterinari che ne garantiscono qualità e sicurezza».
Vincenzo Chiofalo di Corfilcarni: è caccia alle streghe
Per il professore Chiofalo le recenti conclusioni cui è giunta l’Organizzazione Mondiale della Sanità piuttosto che generare paura nel consumatore,
dovrebbero servire come opportunità a fare chiarezza, una volta per tutte, su questo alimento così importante nella storia dell’uomo. «Prima di confermare valutazioni così nette, considerata anche la non unanimità tra i ricercatori che le hanno decretate – sottolinea il presidente del Corfilcarni – occorre tenere conto delle differenze tra i paesi e le tipologie di allevamento, con attenta valutazione di molteplici fattori (genetica, alimentazione, gestione e condizioni di benessere animale) che influenzano la qualità nutrizionale e igienico-sanitaria delle carni”. Non bisogna trascurare, inoltre, gli strumenti utilizzati per garantire la salute del consumatore, come le norme sulla sicurezza alimentare ed i sistemi di certificazione che rappresentano il vero e netto confine tra una alimentazione a rischio ed una sicura. La rintracciabilità di filiera prevede, infatti, la registrazione puntuale di tutta la storia del prodotto, dall’alimento utilizzato dall’animale fino alla fettina che ci troviamo a tavola. “Stesso discorso – continua il presidente di Corfilcarni – vale per le carni trasformate: l’applicazione di disciplinari tecnici controllati da Organismi di Certificazione accreditati consente di avere garanzie di processi di lavorazione delle carni molto naturali senza l’impiego di condizioni ambientali forzate o di additivi, utilizzando piuttosto aromi e spezie, patrimonio prezioso di biodiversità vegetale locale”. Tramite questo processo al consumatore viene garantita la certezza dell’origine e anche la registrazione trasparente e dettagliata di ogni passo. Anni di lavoro scrupoloso, di verifiche e di controlli, come nel caso del pregiato prosciutto crudo di Suino Nero Siciliano. “Perfetto infine l’assist della comunità scientifica alla dieta mediterranea – conclude il professore Chiofalo – di cui la carne è protagonista per l’apporto di proteine ad elevato valore biologico, ovvero i cosiddetti mattoncini della crescita e dello sviluppo che altri alimenti tra cui i vegetali non possono procurare”. La massima che non si dovrebbe mai dimenticare è che il cibo deve essere assunto in maniera bilanciata, facendone uso, non abuso, come forse avviene in alcuni sistemi alimentari anglosassoni in cui il consumo di carne è quasi quotidiano.
Scrivi un Commento