Sono centinaia le iscrizioni pervenute per il primo Congresso regionale siciliano della Siru-Società Italiana della Riproduzione Umana, che si svolgerà venerdì 23 e sabato 24 marzo al Consorzio Universitario di Caltanissetta (Palazzo dell’Università, Corso Vittorio Emanuele 92). L’evento rappresenta una tappa importante verso la definizione di un’efficace rete territoriale a tutela della salute riproduttiva, com’è negli obiettivi primari di questa giovane società scientifica, che con la sua rapida espansione in tutta la penisola ha letteralmente bruciato le tappe, ottenendo consensi e riconoscimenti. Un percorso di crescita che nei giorni scorsi ha visto la SIRU divenire membro della prestigiosa International Federation of Fertility Societies (IFFS), che riunisce le principali società della Riproduzione al mondo.
Nata appena un anno fa, il 29 marzo 2017, in pochi mesi la SIRU si è infatti configurata come la maggiore e di gran lunga più rappresentativa società scientifica tra quante operano in Italia nell’ambito della Riproduzione Umana. E ciò grazie al suo programma-manifesto innovativo e alla chiara volontà statutaria di «unire tutte le professionalità e gli operatori coinvolti nella Medicina e Biologia della Riproduzione».
Lo stesso statuto richiede che la presidenza, della durata di sei anni, non sia monocratica ma collegiale, ovvero una triade rappresentativa delle diverse componenti. Così il ginecologo Antonino Guglielmino, nominato presidente in carica in quanto eletto con il maggior numero di preferenze, guiderà per i prossimi due anni la SIRU affiancato dall’andrologo Luigi Montano e dalla biologa Paola Viganò. Per il biennio successivo è previsto che la nomina passi al secondo eletto, ossia Paola Viganò, mentre nel biennio finale subentrerà il terzo eletto, Luigi Montano.
Ad oggi gli associati sono oltre 550, distribuiti su tutto il territorio nazionale e organizzati nei numerosi comitati regionali. Un successo confermato dal primo Congresso nazionale che si è tenuto a Roma lo scorso dicembre per affrontare ad ampio raggio la materia, puntando sull’umanizzazione delle procedure diagnostiche e terapeutiche.
Cento giorni dopo, il congresso siciliano farà da apripista agli altri congressi regionali della SIRU. I temi che saranno affrontati prenderanno spunto dalle più significative novità in ambito scientifico e assistenziale. A cominciare dal recente aggiornamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) con l’inserimento della Riproduzione Assistita tra le prestazioni a carico del Sistema Sanitario Nazionale: un passo avanti nel percorso che da oltre un decennio pone in Italia la Procreazione Medicalmente Assistita quale punta di diamante nella risoluzione dei problemi riproduttivi di un numero sempre crescente di coppie.
«Questo nuovo inquadramento della PMA nei LEA – sottolinea il presidente Antonino Guglielmino, direttore del Centro UMR di Catania – rende non più procrastinabile la creazione di Linee Guida specifiche, con precisi percorsi di buone pratiche mediche da condividere e attuare fra le strutture sanitarie presenti nel territorio. C’è il bisogno di costituire una rete di prevenzione per la salute riproduttiva, per una diagnosi veloce e per le cure adeguate ad affrontare le esigenze riproduttive delle coppie che non riescono ad avere figli. In questo quadro un presupposto fondamentale e indispensabile è costituito dall’integrazione territoriale del Centro di Medicina e Biologia della Riproduzione con il Consultorio, il Medico di Medicina Generale, l’Ospedale e le organizzazioni dei cittadini».
Il congresso si aprirà venerdì 23 marzo alle ore 12 con i saluti del Sindaco della città ospitante Giovanni Ruvolo, del Presidente dell’Ordine dei Medici nisseno Giovanni D’Ippolito e del Presidente del Consorzio universitario Giovanni Arnone. Interverranno, tra gli altri, il Presidente regionale della SIMG Luigi Spicola, il Coordinatore regionale dell’AGITE Salvo D’Amanti e il Coordinatore regionale dell’AOGOI Salvatore Incandela. La scaletta della prima giornata proseguirà fino alle ore 19 quando si terrà l’Assemblea regionale della SIRU e l’elezione del Coordinatore e del Coordinamento regionale Siciliano. I lavori riprenderanno sabato 24 marzo alle ore 9 per concludersi alle 13.30.
Tra le tante problematiche, verranno analizzate le conseguenze che l’inquinamento ambientale e i cattivi stili di vita possono determinare sulla capacità riproduttiva. È inoltre prevista una sessione dedicata alle malattie genetiche presenti in Sicilia e ai sistemi di diagnosi, dalla pre-impianto alla prenatale. E si darà ampio spazio alla nuova e difficile emergenza della donazione dei gameti: trascorsi quattro anni dallo “sdoganamento” della fecondazione eterologa a seguito della sentenza della Corte Costituzionale, e nonostante l’aumento della richiesta, mancano di fatto donatori sul territorio nazionale, rendendo del tutto preponderante il ricorso alle banche estere. Secondo i dati più recenti dell’Istituto Superiore della Sanità, viene importato il 95% degli ovociti e il 75% di liquido seminale, allo stesso modo una quota significativa di cicli è effettuata con embrioni formati all’estero. La SIRU ha perciò avviato il progetto ACQuOS (Audit Control Quality Oocyte and Spermatozoa), un’attività indipendente di valutazione dei gameti importati. I requisiti di sicurezza e qualità stabiliti dalle normative europee saranno oggetto principale dell’audit che partirà dal 1 aprile 2018 su due banche greche e tre spagnole per poi allargarsi ad altri centri esteri.
Nel congresso sarà inoltre chiarito se in Italia sussistono ancora limiti alle pratiche riproduttive assistite e quali sono le prospettive per le coppie siciliane. Interverranno altresì le Associazioni di cittadini con problemi riproduttivi e sarà possibile sentire dai diretti interessati le difficoltà che vivono quotidianamente. Per maggiori informazioni: www.pmaumanizzata.com; info@siru.it
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