Una donna di 71 anni, affetta da un’insufficienza mitralica severa, è stata salvata dall’Heart Team del reparto di cardiochirurgia del Maria Eleonora Hospital di Palermo.
L’equipe guidata dal professor Khalil Fattouch ha eseguito un intervento innovativo di chirurgia mininvasiva a cuore battente e senza circolazione extracorporea procedendo con una tecnica nuova mai usata in Sicilia, la Neochord.
La paziente era stata ricoverata in gravi condizioni in un ospedale palermitano per edema polmonare, portata in rianimazione e intubata; dopo un periodo di cure adeguate era stata estubata e proposta per un intervento cardiochirurgico. Tuttavia, un intervento tradizionale non era praticabile
in quanto la paziente, in seguito ad un esame TAC, mostrava delle calcificazioni estese su tutto il decorso dell’aorta ascendente, cosiddetta “aorta a porcellana”. Nemmeno l’intervento percutaneo con MitraClip (dispositivo per riparare la valvola mitralica per via percutanea) era praticabile a causa dell’anatomia della valvola, caratterizzata da rotture di multiple corde tendinee su diversi segmenti valvolari.
A risolvere il problema ci hanno pensato i medici dell’Heart Team dell’ospedale palermitano che, dopo un’attenta valutazione dei dati clinici hanno deciso di intervenire sulla paziente con la tecnica Neochord, con ottime probabilità di successo dell’operazione.
Il professor Fattouch ha spiegato:“Siamo i primi ad utilizzare tale sistema in Sicilia. Il Neochord permette, attraverso una piccola incisione sotto-mammaria sinistra di circa 3-4 cm, di riparare la valvola mitralica inserendo delle corde tendinee artificiali attraverso l’apice del cuore,
con muscolo cardiaco battente e senza circolazione extracorporea.
Sotto un controllo ecocardiografico trans-esofageo, l’inserimento del device permette di catturare i lembi rotti della valvola inserendo delle nuove corde per il loro supporto”
Il Maria Eleonora Hospital punta ad essere una struttura di riferimento in tutta la Sicilia eseguendo circa 100 interventi di chirurgia mitralica ogni anno, con una percentuale di successo del 98%.
L’equipe inoltre esegue anche interventi con la Tavi, tecnica di cardiologia interventistica adottata
in oltre 50 casi l’anno per l’impianto transcatetere di valvole aortiche.
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