Sempre più ragazzi sono obesi. L’obesità è una malattia. Per capire come prevenirla e come combatterla, quali e se ci siano delle correlazioni con l’insorgenza dei tumori, parliamo con la Dottoressa Eleonora Colletti, medico chirurgo specialista in scienze dell’alimentazione, volontaria e responsabile da due anni dell’ambulatorio di prevenzione all’obesità della sezione di Palermo della LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori).
Dottoressa Colletti cos’è l’obesità? Qual è la sua definizione?
“L’obesità è una malattia cronica degenerativa caratterizzata dall’accumulo del tessuto adiposo. L’unico modo che abbiamo per stabilire se il paziente è obeso è calcolare il BMI ovvero il rapporto tra peso (espresso in chili) e altezza al quadrato (espressa in cm). La formula è facilissima BMI= kg/cm2. Questo valore nel paziente obeso è maggiore di 30”.
Questa malattia è causata da una scorretta alimentazione o anche da un fattore genetico e personale?
“L’obesità è una malattia ad eziologia multifattoriale. Nella maggior parte dei casi i pazienti sono obesi perché hanno delle cattive abitudini alimentari e si muovono poco, ma è presente chiaramente in diversi soggetti anche una componente genetica”.
Allora quale sarebbe la corretta alimentazione per cercare di prevenire l’obesità?
“E’ molto importante assumere la giusta quantità di calorie in relazione all’età, al sesso e al proprio dispendio energetico, distribuendo possibilmente le calorie in 5 pasti: colazione, pranzo, cena e due spuntini, uno a metà mattina e metà pomeriggio. Bisogna privilegiare i cereali integrali e i legumi, insieme a frutta e verdure di stagione, assumendo le proteine del pesce, possibilmente quello azzurro, riducendo il più possibile il consumo di carne, uova, salumi e formaggi. Utilizzare come unico condimento l’olio extravergine di oliva, evitando burro, margarine e gli altri olii, nocivi alla nostra salute. Ricordarsi sempre che alla base della piramide alimentare c’è l’attività fisica che va condotta con regolarità perché sia un efficace alleato del benessere. L’alimentazione insieme all’attività fisica rende il quadro completo”.
In una dieta il cui scopo è prevenire l’obesità sono compresi tutti gli alimenti o ci sono delle esclusioni perentorie?
“Non ci sono alimenti che fanno male. È la frequenza degli alimenti che determina, o meno, delle corrette abitudini alimentari. Possiamo tranquillamente, una volta a settimana, mangiare una pizza o concederci un dolce o un gelato”.
Quindi non c’è un alimento che possa essere tacciato come causa dell’obesità? Molto spesso si sente dire che per mantenersi in forma fisica si debbano eliminare i carboidrati. È una corretta affermazione?
“Il problema non sono i carboidrati in sé ma i condimenti che vengono usati. Io posso mangiare, anzi devo, ogni giorno pasta, riso e pane, possibilmente integrali, preferendo condimenti a base di verdure e ortaggi di stagione, molto meno calorici di panna e besciamella. E’ inoltre importante rispettare la stagionalità: adesso carciofi, spinaci, biete, piselli, fave. Seguendo queste abitudini la pasta non diventa super calorica”.
A livello statistico, se è possibile stabilire una statistica in questo campo, chi e in quale fascia di età è maggiormente colpito dall’obesità?
“Ormai gli ultimi dati hanno dimostrato che l’obesità infantile è una tragedia: il 35% dei bambini, soprattutto al sud Italia, sono in sovrappeso. Si va sempre di fretta e si dedica poco tempo all’arte della cucina. Troppi grassi e zuccheri caratterizzano la tavola dei nostri piccoli, che così introducono troppe calorie a scapito di frutta e verdure che occupano sempre meno posto”.
L’obesità causa conseguenze psicologiche?
“Assolutamente sì. Esiste una stretta correlazione tra la componente emotiva e l’approccio al cibo. Gli adulti scaricano le loro frustrazioni nel cibo, si mangia quando si è preoccupati, in ansia, stressati, nervosi, insonni; solo il neonato è capace di utilizzare il cibo solo come nutrimento e non come valvola di sfogo”.
Quindi l’obesità non si previene non mangiando ma facendo dei compromessi?
“Sì, basta semplicemente imparare ad abbinare bene gli alimenti. Se desidero mangiare la pizza, basterà consumare nell’altro pasto le proteine, e non i carboidrati”.
Quanto incide l’obesità sulla presenza di tumori. C’è una correlazione?
“E’ ormai dimostrato che l’eccesso di proteine animali e zuccheri semplici favoriscono l’insorgenza di tumori. Ecco perché è consigliato prediligere le proteine vegetali (legumi), carboidrati complessi integrali (pasta, pane, farro, orzo) che insieme a frutta e verdura rappresentano l’unica strategia di prevenzione nei confronti del male del secolo. Bisogna anche sottolineare la qualità di quello che mangiamo. Io distribuisco sempre il calendario della frutta e della verdura perché dovremmo sapere qual è la stagionalità dei prodotti. Non è un problema di calorie, perché tutti gli ortaggi possono essere consumati tranquillamente, bensì di qualità ,perché essendo prodotti fuori stagione assumiamo tutto quello che c’è contro natura”.
Una nuova frontiera della lotta ai tumori potrebbero essere cure mediche affiancate ad una corretta alimentazione?
“Sì, decisamente”.
Ci sono dei progetti con le scuole per educare i bambini a mangiare bene?
“In diverse scuole ho svolto progetti alla salute, con predilezione alle corrette abitudini alimentari. I bambini e i ragazzi sono molto curiosi ed hanno gran voglia di conoscere; spero di aver insegnato loro che dieta vuol dire stile di vita”.
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