Pandemia: i consigli utili dell’esperto per superare questo periodo


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Psicologa Emilia Neri. Foto di Brunella Bonaccorsi

È passato un anno dall’inizio della pandemia e ci troviamo ancora in un momento di restrizioni in cui il ritorno alla vita di prima sembra ancora lontano.

La psicologa Emilia Neri vuole darci dei consigli utili suddividendoli per le varie fasce d’età

Pandemia: risponde l’esperto

Come possiamo affrontare questo periodo?

Il Covid ha ribaltato tutti gli aspetti della nostra vita. Ci ha costretto ad adattarci a dei cambiamenti.

Consiglio generale per affrontare questa situazione, che poi deve essere adattato alle esigenze del singolo, è quello di costruirsi una routine.

Psicologa Emilia Neri. Foto di Brunella Bonaccorsi

Stilare una lista di tutto ciò che si ha bisogno di fare ogni giorno, dal punto di vista domestico, personale e professionale.

Queste azioni, ripetute giorno dopo giorno, possono aiutare a dare senso e struttura alle giornate che dobbiamo passare in casa. Entriamo più nello specifico.

Che consiglio possiamo dare alle varie fasce della popolazione, che hanno esigenze diverse?

Facciamo una premessa: tutti i consigli che posso dare sono generici e vanno poi conformati al modo di pensare, di vivere e alle situazioni di ogni persona.

Alcune ricerche hanno sottolineato che la quarantena potrebbe aver portato, in alcuni bambini e adolescenti, un aumento di vissuti di ansia, incertezza e paura, in particolare per la salute dei propri genitori.

Innanzitutto è fondamentale comunicare con loro sull’attuale pandemia in base al loro livello di maturità e alla loro capacità di comprendere la crisi.

Importante è che si limiti l’esposizione alle notizie riguardanti il coronavirus.

Pandemia: i bambini

Per esempio famiglie con bambini e adolescenti?

I bambini più piccoli invece è probabile che  richiedano più attenzione ai loro genitori, soprattutto nel momento di andare a dormire.

Il modo per evitare ciò: i genitori potrebbero passare più tempo con i bambini durante la giornata, magari approfittando di una pausa di 10/15 minuti dal lavoro (se in smart-working, ovviamente).

Necessario fornire ai bambini una corretta routine per non alterare il ciclo sonno veglia, inserendo momenti durante la giornata per leggere, giocare e svolgere attività fisica in casa.

Per quanto riguarda gli adolescenti, questi sono in un momento cruciale per la costruzione della loro identità.

I genitori possono considerare la quarantena come un’opportunità per insegnare loro a prendersi alcune responsabilità, come cucinare, gestire il denaro, organizzare la loro stanza, imparare a fare la lavatrice.

Inoltre, sempre per lo stesso scopo, i genitori possono includere gli adolescenti nel processo decisionale, per esempio riguardo l’utilizzo di internet, cercando di negoziare un limite di tempo.

Pandemia: studenti e lavoratori

E per gli studenti universitari e lavoratori in generale?

Gli studenti universitari hanno visto stravolta totalmente la loro esperienza universitaria.

L’ansia e lo stress universitario sono rimasti, anzi in alcuni casi aumentati, perché, per esempio, può capitare che gli esami possono essere guardati da molte più persone e questo contribuisce ad aumentare l’ansia dell’esaminando.

Il consiglio è di non pensare all’esame come a una prestazione, ma come una verifica di competenze. Molti datori di lavoro guardano più alle competenze che al voto in sé.

Bisogna pensare al fatto che l’esame è fattibile e non bisogna focalizzarsi sulla paura di non passare l’esame, in quanto questo porterebbe con più probabilità a fallire.

I giovani lavoratori e adulti, invece, hanno altri problemi, come per esempio lo stop lavorativo che ha coinvolto interi settori e questo influisce sulla psiche, ovviamente.

Innanzitutto dobbiamo ricordare a noi stessi che farsi prendere dal panico non ci permette di individuare strategie funzionali per migliorare il nostro benessere o di quello di chi abbiamo intorno.

È’ necessario acquisire la consapevolezza che l’unico tempo su cui possiamo intervenire attivamente è il presente.

È importante mantenersi in contatto con gli altri, utilizzando i social e programmi come Skype, ed eventualmente richiedere sostegno psicologico.

Il tempo a disposizione va sfruttato in modo nuovo.

Leggere i libri che accumuliamo nell’angolo ma a cui non abbiamo mai tempo di dedicarci, riprendere in mano la chitarra riposta a prendere polvere in soffitta.

Oppure iniziare un nuovo hobby, come il disegno o la pittura oppure dedicarsi maggiormente alla propria famiglia.

Pandemia: gli anziani

E gli anziani?

L’impatto che queste restrizioni hanno avuto sugli anziani è particolare proprio per una situazione di maggiore “fragilità” fisica e cognitiva.

Avendo una prospettiva del futuro inevitabilmente più ristretta, le rinunce imposte dalla pandemia, come la mancata partecipazione ad un compleanno di un familiare, diventano più dolorose.

Alcuni consigli riguardano il mantenere il più possibile le proprie abitudine, incoraggiando l’anziano a muoversi, nel limite del possibile, in giardino o in balcone, se presente oppure in casa; istruirli all’utilizzo di videochat per mantenere i contatti con i familiari.

Diventa necessario incoraggiarli a esprimere i propri stati d’animo, rassicurandoli sul fatto che le emozioni di paura, tristezza e rabbia sono normali e comuni in tutte le persone.

Importante segnalare l’esistenza di un numero verde, presente nel sito del ministero della salute, che offre ascolto e supporto psicologico agli over 65.

Un messaggio finale?

Se siete in una situazione di malessere psicologico, siate coraggiosi e chiedete aiuto ai professionisti della salute mentale.

Sempre più persone riescono a parlare del loro malessere psicologico.

Questo è dovuto  al fatto che, piano piano, si sta radicando l’idea che la salute mentale è un diritto dell’individuo.

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