Pazienti oncologiche in campo con i Briganti di Librino


Anna Maria Motta, presidente Acto Sicilia e Giusy Scandurra, primario oncologia medica ospedale Cannizzaro (foto di Gianluca Rimicci)

Le pazienti oncologiche e i loro familiari scendono in campo al fianco dei giocatori di rugby I Briganti di Librino. Quattro incontri al campo San Teodoro per lottare uniti verso un unico obiettivo: vincere la partita. L’iniziativa rientra nel progetto Resta in piedi, presentato nella sede della realtà sportiva da Acto Sicilia, fondata da pazienti, familiari e medici dell’Oncologia e della Ginecologia dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.

Le terapie di supporto in oncologia, rappresentano oggi, per il paziente, un’opportunità, un modo per poter vivere le cure con

Foto Gianluca Rimicci

maggiore leggerezza – spiega la presidente ACTO Sicilia, Annamaria Motta –. Le attività presentate oggi per noi rappresentano un modo per dare un sostegno concreto alle pazienti dando loro importanti spunti per superare la malattia e modificare in meglio il loro stile di vita. Scendere in campo con i Briganti di Librino significa mettersi alla prova, osservare la malattia da un’altra prospettiva e migliorare la loro qualità di vita. Voglio lanciare un messaggio positivo a tutte coloro che stanno attraversando un momento così difficile. L’invito è di condividere questo momento e di non restare soli. È veramente importante avvicinarsi a chi riesce a fornire un giusto supporto per superare insieme un percorso complesso di malattia”.

Le attività in programma

Il progetto vede la realizzazione di eventi volti alla prevenzione delle patologie ginecologiche e dell’infezione da papilloma virus con particolare attenzione alla vaccinazione HPV.  Ma anche incontri durante i quali le pazienti impareranno a giocare a rugby, uno sport che ha tante similitudini con la malattia. A riguardo Giusy Scandurra, primario oncologia medica ospedale Cannizzaro, spiega: “Non è semplice affrontare la malattia. Per questo motivo abbiamo voluto indirizzare una serie di aiuti che vanno dalla ricezione della diagnosi al sostegno psicologico alle attività sportive che presentiamo oggi. In programma al Campo San Teodoro di Librino almeno quattro incontri durante i quali i Briganti ci insegneranno a giocare a rugby, uno sport solo apparentemente lontano dalle dinamiche che deve affrontare un malato oncologico. In realtà, le similitudini sono veramente tante“.

“I giocatori che lottano per una palla in campo devono essere pronti ad affrontare qualcosa che arriva all’improvviso, esattamente come accade quando si riceve una diagnosi di tumore”.

 

Primo progetto in ambito sanitario per i Briganti di Librino che hanno sempre svolto attività in ambito sociale. “C’è la comune filosofia del combattimento -afferma Manfredi Asero, psicoterapeuta responsabile del Progetto Resta in piedi-. Gli incontri saranno strutturati in due gruppi di persone, uno per adulti e uno per i figli dei partecipanti. Eviteremo i contatti duri praticando un rugby che possiamo definire gentile, utile a creare gruppo e affiatamento, insieme al senso di appartenenza e di squadra”.

L’importanza dello sport

Ignazio Bellanuova, cardiologo ospedale Cannizzaro di Catania spiega l’importanza dello sport: “L’attività fisica riduce di circa il 30% la mortalità globale ed il rischio cardiovascolare, e di oltre il 40% il rischio di diabete e, in misura minore, il rischio di depressione e demenza. La relazione tra attività fisica e beneficio clinico in pazienti con neoplasie è supportata da diverse evidenze scientifiche. Il medico dovrebbe quindi prescrivere l’attività fisica al pari di qualsiasi altra cura”.

Il supporto psicologico e la sfida da affrontare

Foto Gianluca Rimicci

La diagnosi di malattia oncologica arriva in maniera improvvisa e va a stravolgere la vita delle nostre pazienti soprattutto alterando la loro normalità e la vita di sempre. Il supporto psiconcologico è fondamentale perché si occupa della persona in quanto tale. Supportiamo le pazienti in ogni fase della loro malattia, sostenendo anche la famiglia. La malattia infatti intacca tutto il nucleo familiare. Il progetto Resta in piedi vuole sviluppare comportamenti di resilienza per affrontare le difficoltà che la vita ti pone davanti” afferma Sonia La Spina, psiconcologa ospedale Cannizzaro.

Gianni Saraceno, presidente del Comitato regionale rugby Sicilia, ha accolto con entusiasmo questa collaborazione. “Per noi come federazione -dichiara- è importante partecipare a queste iniziative promuovendo i principi dello sport e del rugby”. Mirko Saraceno, presidente dei Briganti di Librino, aggiunge: “Vogliamo che i partecipanti prendano consapevolezza di sé e che si sentano a proprio agio. Il rugby ci insegna tante tematiche che vanno oltre l’aspetto sportivo. L’obiettivo comune è di rialzarsi per andare avanti. È questo il messaggio che vogliamo trasmettere e che condivideremo durante i nostri incontri”.

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