Molte donne pensano ancora che nei primi giorni dopo il parto, prima che, come si suole dire, scenda il latte, la neomamma sia in grado di produrne poco o niente. Si attende quindi con ansia l’arrivo della montata lattea. Per montata lattea si intende il momento in cui l’allattamento si sta intensificando e il colostro lascia il posto al latte ricco di lattosio. La nostra consulente sull’allattamento e autrice, insieme a Jack Newman, del libro Svezzamento e allattamento, Grazia De Fiore, risponde alle domande più frequenti affrontate in anni d’esperienza, elencando sei cose importanti da sapere sulla montata lattea.
Montata lattea, quello che devi sapere
È possibile allattare prima dell’arrivo del latte
“In realtà fin dalla nascita del bambino, e anzi anche durante la gravidanza, la donna produce il colostro. Questo liquido giallo e denso è, appunto, il primo latte prodotto dai seni appena dopo il parto. Presente fin dai primi giorni viene poi gradualmente sostituito dal latte effettivo. Il colostro, ricco di micronutrienti e presente sempre in quantità sufficienti per il bambino, è assolutamente necessario per la sua nutrizione”.
Tutte le donne presentano un aumento della produzione di latte dopo il parto
“Si tratta di un processo fisiologico. Tranne in rari casi di malattie specifiche (per lo più note prima della gravidanza), la montata lattea si verifica in tutte le donne, sia in quelle che hanno partorito con parto vaginale che in quelle con taglio cesareo. Il processo viene infatti attivato dagli ormoni placentari subito dopo il parto. La prolattina che viene rilasciata sarà in grado di innescare la produzione di latte”.
La montata lattea si verifica tra il 2°giorno e il 5° giorno dopo la nascita.
“La maggior parte delle volte la montata si verifica al terzo giorno dopo la nascita. Ma in alcuni casi può essere ritardata se la madre non è stata in grado di allattare abbastanza frequentemente. La montata in queste occasioni può arrivare al quinto o sesto giorno”.
Non è sempre facile riconoscere la montata lattea
“Non esiste nessuna regola ferrea, i sintomi possono variare da donna a donna. Frequentemente il volume del seno aumenta in modo significativo e le mammelle diventano tese, doloranti. La soluzione, in questi casi, è allattare il bambino. L’allattamento frequente, infatti, durante i primi giorni dovrebbe alleviare rapidamente la tensione della montata”.
Per stimolare la montata un contributo fondamentale viene dal bebè stesso, che dovrebbe poppare il prima possibile
“L’ideale sarebbe poter fare una poppata entro l’ora dalla nascita. Infatti, una volta posto sul grembo, il bambino istintivamente comincia ad avvicinarsi al seno, riconoscendone l’odore. In generale, più volte un bambino verrà allattato nei primi giorni, più il seno sarà stimolato”.
Esiste un’unica montata lattea, nel significato letterale del termine
“Si parla spesso impropriamente di montata lattea ogni qualvolta si offre il seno per l’allattamento. In questo caso, in realtà non si dovrebbe parlare di montata lattea, perché non vi è lo stesso aumento di quantità del latte che si verifica subito dopo la nascita. Tuttavia, molte volte solo al pensiero di dover allattare il bambino o al sentirlo piangere, il corpo rilascia ossitocina, l’ormone che attiva il riflesso dello scorrere del latte, ed è per questo si avverte un senso di pienezza del seno.
In conclusione tutte le donne hanno una quantità esigua di latte alla nascita del bambino, semplicemente perché questo aumenterà con la frequenza delle poppate.
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