Nello Musumeci omaggia la poetessa Cecilia Deni


Organizzato dalla Fidapa, lunedì 25 novembre, alle 16, nella sala consiliare del Municipio di Acireale, Nello Musumeci parlerà di Cecilia Deni, letterata siciliana del primo Novecento.

Cecilia Deni fu poetessa, saggista, educatrice ed “eccellente oratrice”. Compì gli studi all’Istituto Regina Margherita di Catania e conseguì il diploma magistrale nel 1890. Si laureò a Roma nel 1894 con pieni voti in lingua e letteratura italiana presso l’Istituto di Magistero Superiore. Divise la sua vita tra la carriera scolastica (ebbe per vent’anni, dal 1894, la cattedra di lettere italiane alla Regia Scuola Normale “Giuseppina Turrisi Colonna” di Catania, e successivamente, dal 1916 al 1932, l’incarico di Preside della neo-istituita Scuola Normale “Regina Elena” di Acireale) e la produzione di un ricchissimo corpus letterario che comprende opere in versi e in prosa nonché articoli su giornali e riviste.

La sua cultura non comune, la spiccata personalità, le indubbie qualità letterarie gli procurarono la stima e l’ammirazione delle “massime personalità del mondo artistico e culturale” dell’epoca (ebbe amicizia e corrispondenza con personaggi come Martoglio, Rapisardi, Capuana, Verga, Carducci, D’Annunzio, Ada Negri, per citare i più noti). Nel 1909 fu tra le fondatrici della sezione catanese dell’Unione Femminile Nazionale che si caratterizzò per una “intensa attività assistenziale e benefica” in favore dell’infanzia, delle donne e delle famiglie.

Scrisse sette raccolte di versi: Primi canti (1890), Verso l’erta (1900), Echi primaverili (1901), Idilli e Scene (1903), Idillj (1912), Patria (1916) e Liriche (1934); il poemetto Alberto (1922) e la silloge di pensieri, liriche e prose intitolata Adorazione (1907), quest’ultima dedicata alla memoria del marito prematuramente scomparso. Fra gli scritti in prosa si segnalano i saggi Il pessimismo nei poeti italiani precursori del Leopardi (1895), La Donna nella poesia del Medio Evo (1900),  In Sicilia (uno studio del 1900 sulla poesia popolare dell’isola), Le donne del romanticismo (1904)  e I Madrigali di Mario Tortelli (1904), nonché due raccolte di fiabe ed un romanzo manoscritto incompiuto.

Le sue liriche sono le migliori accanto a quelle di Ada Negri. Contengono ottime qualità stilistiche, originalità di contenuto, vigore di espressione, purezza di sentimenti e classicità di forme.

(A cura di P.S. Basso)

 

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