“Io studiavo qui. In questo auditorium ho pure svolto qualche esame. Ho conseguito la triennale in Scienze della Comunicazione, anche se ho speso cinque anni per laurearmi”. Ha iniziato scherzosamente Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce, tornato sul palco dell’auditorium del Monastero dei Benedettini. Il cantante, con il fidato amico e cantante Dimartino (Antonio Di Martino), ha parlato del film che li vede protagonisti, “La Primavera della mia vita”, insieme al regista Zavvo Nicolosi. Il film, proiettato in diversi cinema d’Italia, ha riscosso molto successo. Con un incasso di 213.000 euro è stato il film più visto in Italia.
Il sodalizio tra Colapesce e Dimartino
Un Febbraio intenso, quindi, quello di Colapesce e Dimartino, iniziato a Sanremo sul palco del teatro Ariston, dove il duo ha interpretato la canzone “Splash”, ottenendo ben due premi della critica. Il loro sodalizio ha trasceso il linguaggio musicale per sfociare in quello cinematografico, esportando la loro “sicilianità”, la loro dissacrante ironia, la loro originalità. “Con Lorenzo avevamo diverse idee per degli sketch comici, e le segnavamo tutte su un taccuino. Ma siamo cantanti, e non sapevamo come tradurle in un film” ha dichiarato Dimartino. Eppure, l’arte del cinema sembrava l’unica per esprimere delle emozioni e delle sensazioni “che i tre minuti di una canzone non ti permettono di esprimere” ha continuato Colapesce.
Per questo è stato imprescindibile l’aiuto dello sceneggiatore Michele Astori e del regista Zavvo Nicolosi, già direttore di “Ground’s Oranges”, che ha già lavorato con Colapesce e Dimartino nella realizzazione dei videoclip di “Musica Leggerissima”, dello stesso “Splash”. “Volevo fare un film punk, senza alcun vincolo imposto dal mercato e assecondando esclusivamente il mio gusto, e così è stato” ha dichiarato Nicolosi, elogiando la produzione di Wildside, Vision Distribution e Sugar Play.
L’esperienza surreale sul set
E così, dopo sei mesi di scrittura, sono iniziate le riprese. “Ci siamo scontrati col caldo, coi ritmi tremendi del cinema, col Covid: tutto ha iniziato ad essere surreale quando la prima ad essere infettata è stata proprio la Covid Manager” ha detto, ridendo, Colapesce. Interamente curata da loro la colonna sonora. A riguardo dicono: “ho capito che le canzoni in un film sono importantissime. Immaginate il film Titanic ma con le canzoni di Paperissima. Sarebbe stato tutto un altro film”. Il risultato è un road movie tra i mari e i monti di una Sicilia che non esiste, sia per i luoghi prodotti dalla fantasia degli autori.
Colapesce e Dimartino hanno dimostrato di non funzionare solo sul palco, ma anche di fronte una cinepresa, mostrando un’intesa che non è finta o spettacolosa, ma vera, frutto di una sincera amicizia. Come ha dichiarato Dimartino, in conclusione: “Io e Colapesce siamo come una coppia in seconde nozze: abbiamo avuto le nostre carriere, ed ora abbiamo stretto questo sodalizio privo di qualsiasi vincolo commerciale. Siamo due persone libere, che liberamente hanno scelto di lavorare insieme, e che insieme funzionano bene. Questo è importante”.
Scrivi un Commento