Donatella Finocchiaro: “L’Oscar l’ho vinto con mia figlia”


donatella finocchiaro

Donatella Finocchiaro è una delle attrici più stimate del cinema.  Tanti premi come migliore attrice protagonista. Dice di sentirsi una paladina del sud e di essere fiera di interpretare la grandezza di quest’isola. Attirata dai film d’autore, non rinuncerebbe ad un’interessante commedia. Ma quest’anno prenderà una pausa dal lavoro: è nata la sua prima figlia e desidera dedicarsi al ruolo di mamma a 380°. L’abbiamo intervistata durante la presentazione del dizionario Morandini e ci ha detto: “Mia figlia per me è il mio Oscar!”.

È stata invitata alla presentazione della nuova edizione del Morandini del quale ha avuto la copertina del 2007. Cosa ha provato vedendosi ritrattata lì?

È stato un “colpo” piacevolissimo ed un onore grandissimo. È stata una sorpresa meravigliosa che mi ha fatto Morando, legata alla stima che ha per me e per il film Il regista di matrimoni. Spero accada di nuovo.

Lei ha vinto tanti premi e due volte il Globo d’Oro come miglior attrice protagonista. Cosa serve per arrivare a questo?

Sicuramente salire sul treno giusto al momento giusto, come il mio inizio col film Angela. Ma se non c’è talento non puoi confermare quanto vali. Faresti solo un film. Ci vuole un lavoro continuo. Io ricostruisco il personaggio in ogni film che interpreto.

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Donatella Finocchiaro ph. Angela Strano

 

Cosa significa essere siciliana per un’attrice?

Mi sento una paladina del sud. Il sud è nella mia faccia, nel modo di parlare. Sono io. Mi fa piacere aver girato la maggior parte dei film qui in Sicilia. Per me è una ricchezza.

Ha girato tante volte il ruolo di madre sul set. Da pochi mesi è diventata mamma nella realtà. Cosa ha provato?

È un’esperienza meravigliosa. È un’emozione, un affetto, un amore grande. Nei biglietti d’auguri spesso mi scrivono che questo è il mio “Oscar” ed è davvero così. Per quest’anno ho deciso che non lavorerò, perché voglio godermi a pieno questo momento.

donatella finocchiaro
Donatella Finocchiaro

 

Ha recitato in molti film impegnati e in poche commedie. È una scelta o dipende da altro?

Ho fatto delle commedie interessanti con Verdone e Salemme. Non tutte le commedie mi piacciono, preferisco sempre il cinema d’autore quando ha qualcosa da raccontare. Ma se mi offrissero un ruolo in una bella commedia lo accetterei.

Cosa ci racconta del suo ultimo film “Mio Papà” con Giorgio Pasotti?

È una storia d’amore che racconta il rapporto di un patrigno col figlio acquisito e l’affetto che si crea tra loro. Affronta l’argomento della famiglia allargata, che è un argomento attuale. Tante coppie restano insieme per i figli, ma non va bene neanche per loro. Se il matrimonio non va, non si può sacrificare la propria vita. È ovvio che bisogna provarci, ma se finisce, si può essere felice anche in una famiglia allargata.

Donatella Finocchiaro e giorgio Pasotti
Donatella Finocchiaro e Giorgio Pasotti in una scena del film “Mio papà”

 

 

 

Qual è il suo rapporto con la città di Catania?

Ho acquistato casa qui e sono già tre anni che vivo in città. Questo dice tutto. Ma, se devo dire la verità, in quest’ultimo anno vedo la città peggiorata. C’è un abbassamento culturale, ci sono stati casi di violenza, come il ciclista picchiato o il ragazzo accoltellato a un passo da casa mia. Ci sono baby-gang che circolano la sera e i ragazzini che durante la sera al centro storico bevono alcolici. Oggi abbiamo parlato di cultura e di arte, ma in città e in tutto il paese c’è un ritorno alla bruttura. È un disagio dovuto alla mancanza di cultura. Per questo il nostro impegno nel fare arte oggi, deve essere ancora più forte.

 

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