Ballerina e coreografa. Giusy Vittorino inizia a muovere i primi passi nel mondo della danza a nove anni, dopo aver visto uno programma di Carla Fracci in TV. Oggi è direttore artistico della Bellini Junior Ballet. “La nostra carriera è molto breve- racconta a Sicilia&Donna- così ho iniziato a pensare a un altro modo per continuare a fare il mio lavoro senza allontanarmi dalla mia più grande passione. Quello che cerco di fare è semplice: avvicinare il più possibile giovani a questo fantastico mondo artistico. Grazie al nostro sovrintendente Roberto Grossi e a Francesco Nicolosi, che ringrazio, siamo riusciti ad aprire uno spiraglio di luce con un progetto che si chiama Fiabe in punta di piedi.
Un lavoro che ha un duplice obiettivo: far conoscere sin da subito ai bambini il mondo della danza, della musica e del teatro e allo stesso tempo incrementare la “work experience” dei ballerini della Bellini junior Ballet.
Perché è importante avvicinare i giovani a questa realtà?
“In questo momento c’è molta violenza nel mondo e solo l’arte, Il teatro e la danza possono dare speranze e sicurezza ai più piccoli. Due anni fa conobbi un bambino immigrato che aveva perso tutta la famiglia durante la traversata in mare, il bambino non parlava, ma dopo lo spettacolo per la prima volta ha detto nel suo italiano stentato alle maestre “io voglio rimanere qui e voglio fare questo lavoro da grande”. Sono sicura che se riusciamo a sensibilizzare all’arte e alla musica anche uno su mille, è già una grande vittoria”.
Come si svolge il progetto Fiabe in punta di piedi e chi sono i ragazzi della Bellini Junior Ballet?
“Il progetto è partito nel 2009 ma solo negli ultimi anni abbiamo avuto un riscontro maggiore, grazie alla partecipazione massiccia delle scuole primarie e secondarie, adesso sono migliaia quelli che aderiscono all’iniziativa. Il progetto dà la possibilità ai giovanissimi di istruirsi sulla cultura dell’arte e della danza e offre la possibilità ai ballerini di accrescere la loro esperienza. I ragazzi della Bellini Junior Ballet vengono selezionati da tutta Italia, 20 elementi dai 18 ai 24 anni, di anno in anno aumentano e crescono sempre più di livello”.
Cos’è importante per un ballerino?
“Quello che conta per un ballerino è l’esercitazione costante e la sperimentazione, in Italia mediamente un ballerino fa 20/ 30 spettacoli l’anno, mentre all’estero 200. É importante che si entri in stretto contatto col palcoscenico e il pubblico se si vogliono superare al meglio tutti i blocchi emotivi che l’adrenalina e l’emozione possono dare. In Italia la danza classica è spesso sottovalutata, ma non bisogna mai mollare ed è importante essere sempre positivi anche se a volte bisogna andar fuori e allontanarsi dalla propria terra di origine”.
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