L’attrice siciliana Roberta Rigano pronta a sbarcare negli Stati Uniti


Roberta Rigano
Roberta Rigano

Nonostante la giovane età il suo curriculum è sorprendente. Il merito di Roberta Rigano? Un grande talento ma soprattutto tanta determinazione e spirito di sacrificio. L’attrice originaria di Acireale ha lasciato la Sicilia dopo aver conseguito il diploma al liceo classico per inseguire un sogno. Oggi quel sogno è diventato realtà e il volto di Roberta, con i suoi magnetici occhi verdi, è divenuto familiare a gran parte del pubblico italiano. La sua esperienza artistica spazia dal teatro alla televisione, passando per lo speakeraggio. Recentemente l’abbiamo vista recitare nella serie “Don Matteo 11” e nel film su Pippo Fava “Prima che la notte”, diretto da Daniele Vicari. Si prospetta un anno pieno di sorprese per la giovane attrice siciliana che quest’estate sarà impegnata in un importante lavoro negli Stati Uniti. In quest’intervista ripercorriamo il percorso artistico di Roberta Rigano, scoprendo i suoi progetti futuri.

Intervista a Roberta Rigano

Come nasce la tua passione per la recitazione?

“Questa passione è cresciuta gradualmente in me fin da quando ero piccola. Già all’età di 3 anni mio padre mi spronava a cantare con a lui e insieme abbiamo scolpito quest’identità canora. Poi quando ero al liceo classico, al quarto ginnasio, ho deciso di partecipare ad un’audizione per un musical e mi hanno presa per il ruolo da protagonista. Nonostante fossi più piccola rispetto all’età prevista, il regista si era affezionato a me. Proprio grazie a questo progetto mi sono ritrovata per la prima volta a recitare oltre che a cantare. Quando amici e parenti vennero a vedere lo spettacolo furono molto sorpresi dalla mia recitazione.”

Quindi gli anni del liceo sono stati determinanti…

“Esattamente. I professori assecondavano la mia indole, ad esempio invitandomi a leggere i testi teatrali in classe. Inoltre, ogni anno ci portavano al teatro greco di Siracusa ad assistere alle tragedie greche. La prima volta che sono stata lì ho provato un senso di smarrimento e ho sentito un richiamo atavico verso quel luogo magico. In generale tutto il percorso del liceo ha alimentato in me un amore nei confronti della parola e della lingua italiana. Infatti quando recito in inglese mi rendo conto di come sia più semplice e ritmato per un attore rispetto all’italiano che è più complesso e ricco di sfumature. Per me è difficile pensare a questo mestiere prescindendo dall’amore che provo per la mia lingua.”

Il desiderio di diventare attrice ti ha spinta a Milano dove hai proseguito gli studi al Piccolo Teatro. Com’è stata la tua esperienza lì?

“L’ingresso alla scuola del piccolo Teatro di Milano ha rappresentato una delle emozioni più forti della mia vita. Finché ci stavo provando non ci credevo, sembrava tutto molto lontano o addirittura impossibile. Poi ho superato le fasi e mi trasferita a Milano in un contesto radicalmente diverso rispetto a Catania. Ogni giorno mi ritrovavo ad ammirare questo teatro immenso in tutto il suo splendore e mi sentivo parte di qualcosa di più grande. Ho trascorso quei tre anni cercando di dimostrare continuamente di essere all’altezza e la mia gratitudine nei confronti di questa possibilità, tra l’altro totalmente gratuita. Il primo anno mi sforzavo di essere impeccabile in tutto, a partire dall’abbigliamento. Ho vissuto a pieno questa esperienza totalizzante di cui sentivo un forte bisogno. I miei studi al Piccolo Teatro mi hanno fortificata molto e preparata alla vita che mi aspettava fuori, dove bisogna farsi avanti con onore e dignità e mostrarsi preparati sia a livello tecnico che di spirito.”

A quali progetti stai lavorando al momento?

“C’è un progetto in particolare a cui tengo molto che mi terrà impegnata quest’estate negli Stati Uniti. Per il momento posso rivelare davvero poco per via dei patti di segretezza con la casa di produzione americana ma si tratta dell’occasione più importante che mi sia capitata ad oggi. Spero che questo lavoro renderà orgogliosi i miei conterranei. Nei prossimi giorni, invece, sarò in scena al teatro Brancati di Catania con Malìa di Luigi Capuana diretto dal grande maestro Armando Pugliese. È uno spettacolo che ho molto a cuore anche perché per la prima volta recito nel mio dialetto. Ammetto che è stata una grande sfida recitare in catanese perché, pur essendo siciliana, non lo parlo quotidianamente. Per fortuna nella compagnia ci sono attori come Angelo Tosto e Guia Jelo che hanno dentro una sicilianità pazzesca e grazie a loro ho potuto perfezionare il mio siciliano. Inoltre, sempre a marzo sarò protagonista nelle prime puntate di Un passo dal cielo 5 su Rai 1. Infine, l’altro appuntamento è la fiction L’amore strappato di Ricky Tognazzi e Simona Izzo in onda su Canale 5.”

Nonostante la giovane età vanti già numerose esperienze sia in ambito teatrale che in tv. C’è qualche lavoro in particolare che ti ha aiutata a crescere nel tuo percorso artistico?

Roberta Rigano“Il Rai movie Prima che la notte per me è stato incredibile perché mi ha permesso di conoscere Daniele Vicari, un grande regista di una generosità e delicatezza straordinarie. A colpirmi è stato il metodo che ci ha invitato a sposare per approcciarci ai personaggi. Ci ha proposto di lavorare in un modo poco consueto in Italia, cioè alla continua ricerca della verità, del respiro di gruppo. Ad esempio ci chiedeva di esercitarci in albergo con le macchine da scrivere come facevano i giornalisti negli anni ’80. Poi un’altra esperienza bellissima è stata sicuramente quella con Ricky Tognazzi e sua moglie Simona Izzo per la fiction L’amore strappato. Tognazzi è capace di restare impresso anche con poche parole e per me è stato davvero un grande maestro.”

Hai dei modelli di riferimento nel mondo del cinema e del teatro?

“Ho sempre apprezzato il talento di alcuni attori, ma non ho mai aspirato ad essere come nessuno in particolare. Quando da ragazzina assistevo alle tragedie greche a Siracusa ero estremamente affascinata dall’attrice Elisabetta Pozzi per la sua potenza scenica, evocativa e per la sua femminilità. E desideravo essere in grado un giorno di suscitare certe emozioni come lei. Passando al cinema, invece, adoro Meryl Streep. In lei vedo bellezza, eleganza, carisma e la capacità di essere continuamente sorprendente. Sa essere convincente e credibile in tutte le sue interpretazioni, facendo un lavoro tecnico degno di ammirazione.”

C’è qualche ambizione, o se preferisci un sogno nel cassetto, che ti piacerebbe realizzare un giorno?

“Ad essere sincera mi piacerebbe partecipare a un film d’autore italiano in cui, oltre a recitare, ci sia la mia voce nella colonna sonora”.

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