Dopo la data zero di domani sera al MA, in via Vela a Catania, Luca Madonia comincerà il suo tour invernale per l’Italia con il suo ultimo disco, La monotonia dei giorni. L’album, pubblicato da Narciso Records e distribuito da Universal, è composto da dieci tracce nelle quali il cantautore catanese, ex componente dei celebri Denovo, indaga a fondo sull’animo umano, con la collaborazione di Carmen Consoli e dell’amico ex- Denovo, Toni Carbone.
L’intervista a Luca Madonia
Com’è nato La monotonia dei giorni?
“L’album è stato frutto di un’attenta e rilassata ricerca del suono. L’idea era già maturata dopo il duetto avuto a Sanremo con Carmen Consoli nel 2011. Successivamente, tra gli impegni dei tempi prolungati di Sanremo, e la mia reunion dell’anno scorso con i Denovo, io, Carmen e Toni Carbone abbiamo lavorato con calma per realizzare un’opera valida e significativa. Dietro la produzione del disco c’è stata una precisa e voluta ricerca dei suoni. Volevamo che il disco avesse suoni particolari, per lo più vintage, e che risultasse come i concept album di una volta, quindi abbiamo puntato sull’analogico, lavorando dello studio di Carmen accompagnati dalla visione dell’Etna”.
Quali sono i temi dell’album?
“L’album parla dell’uomo e dell’intimo umano. E’ un’indagine sui sentimenti, quelli che Gaber chiamava i piccoli spostamenti del cuore. Tutti noi, un po’ oggi, siamo vittime del quotidiano appiattimento della società. M’interessava indagare su questa monotonia giornaliera non dimenticando la consapevolezza del fatto che solo noi siamo i veri artefici del nostro destino e non dobbiamo lasciarci stritolare dalla vita quotidiana”.
Preferisce lavorare da solo o con altri artisti, quali ad esempio i Denovo?
“Anche la solitudine può portare ad un rischioso appiattimento della quotidianità. Confrontarsi con altri artisti è sempre importante per me. Sono molto soddisfatto della mia ultima collaborazione con Carmen Consoli e Toni Carbone. Del resto collaboro con persone che conosco da una vita e con cui sono veramente
affiatato. Per questo anche i progetti con i Denovo rimangono sempre una porta aperta. L’anno scorso è stato veramente piacevole riscoprirci con Kamikaze bohemien, remixando tracce inedite scritte trent’anni fa”.
Esiste qualche suo pezzo profondamente legato a Catania?
“No. Non uno in particolare. In realtà il fatto che scrivo e compongo i miei pezzi in questa città, fin da quando ho cominciato a dedicarmi alla musica, non è affatto un aspetto trascurabile. Tuttavia i miei brani sono sempre legati ad espressioni dell’animo umano e non mi è mai capitato di comporre qualcosa su Catania”.
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