In poco più di tre minuti si condensa l’appello di artisti, cantanti, musicisti ma anche di quanti lavorano dietro le quinte. Il video #Nonsiamombre realizzato dalla Malmaritate, nato da un’idea della musicista Elena Guerriero, punta l’attenzione sul momento critico che il settore sta vivendo.
Elena, partiamo dal progetto artistico delle Malmaritate. Lo riepiloghiamo in sintesi?
“Si tratta di un contenitore artistico formato da Gabriella Grasso (voce e chitarra), Valentina Ferraiuolo (voce e tamburi), Emilia Belfore (violino), Concetta Sapienza (clarinetto basso e clarinetto soprano) e da me. Negli anni abbiamo avuto il contributo di altri ospiti che operano nei diversi settori che spaziano dalla musica al teatro, dalla danza al mimo, fino alla pittura”.
Dietro questo progetto c’è anche un obiettivo sociale.
“Esatto. Ci siamo sempre battute per chi stava nell’ombra. Ci siamo confrontate con realtà difficili come nel caso dei ragazzi dell’Istituto penitenziario minorile di Bicocca a Catania, ma
anche dei centri antiviolenza con cui abbiamo organizzato eventi live di raccolta fondi da destinare alla causa. Ci fa piacere sottolineare che l’Associazione Nazionale Volontarie
del Telefono Rosa Onlus ci ha investite della carica di Ambasciatrici, patrocinando anche il nostro primo progetto discografico: “Ognunu havi n sigretu” uscito nel 2014 a cui hanno preso parte quattro artiste di spicco del panorama musicale e cinematografco italiano: Nada, Claudia
Gerini, Carmen Consoli e Donatella Finocchiaro“.
Carmen Consoli e Donatella Finocchiaro hanno preso parte anche a questo ultimo video di protesta #Nonsiamombre.
“Sì. Tra i volti noti anche Giovanni Caccamo. Donatella interpreta la canzone scelta come sottofondo a questo video”.
Una scelta non casuale. Il brano è Canzone arrabbiata, che fu interpretata nella sua versione originale da Anna Melato.
“Sì. Abbiamo inserito la canzone nel nostro album pubblicato nel 2014 e ci sembrava particolarmente adatta a questo video”.
Qual è la vostra più grande preoccupazione oggi? Che messaggio volete inviare?
“Il settore dello spettacolo e della cultura è in ginocchio. Noi siamo invisibili. Il Coronavirus, infatti, ha fermato tutto evidenziando un dato di fatto: Non abbiamo una tutela effettiva, non apparteniamo a nessuna categoria della contrattualistica nazionale. Serve un confronto serio e soprattutto unione tra i tanti che di questo lavoro vivono. Vorrei evidenziare anche un elemento non trascurabile: cultura e spettacolo creano indotto e quindi economia. Non vogliamo più essere categorie invisibili”.
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