A breve, rivedremo l’attrice catanese Manuela Ventura sullo schermo televisivo, nella fiction “Questo nostro amore ’80”. La Ventura è molto amata dal pubblico per aver interpretato con bravura il personaggio di Teresa Strano, una moglie e mamma siciliana emigrata a Torino con la famiglia. Insieme a lei, ritroveremo i protagonisti, Anna Valle e Neri Marcorè, con i vecchi e nuovi personaggi della famiglia Costa e della famiglia Strano, ma stavolta le loro vicende saranno ambientate negli anni ’80. Saranno affrontati nuovi temi e sentimenti che s’intrecceranno con il cambiamento della società. Manuela Ventura, che sa interpretare magistralmente sia i ruoli comici che quelli drammatici, ci ha rilasciato un’intervista, raccontandoci qualcosa in più sia del suo personaggio, che di sé stessa.
Manuela, potrebbe dirci in quale data è prevista la messa in onda della fiction?
Dopo quattro anni, finalmente ci siamo. La prima puntata della terza serie di “Questo nostro amore ‘80”, con la regia di Isabella Leoni, andrà in onda a partire da Domenica 1 Aprile su Rai 1 in prima serata e già è stata annunciata la seconda puntata in onda Martedì 3 Aprile.
La sua ultima apparizione in tv è recente, al fianco di Castellitto nei panni della moglie di Rocco Chinnici, Tina. Oltre al teatro quindi è impegnatissima anche in altri lavori. Che tipo di esperienza preferisce? Recitare per il teatro o per la tv?
Non riesco ad esprimere una preferenza, sono linguaggi diversi che pur tuttavia nascono da una necessità comune, raccontare la vita, sognare e spesso si influenzano.
L’arte del teatro è nella sua relazione primaria ed esclusiva con il pubblico, può divenire forte partendo proprio dalla presenza in un rapporto che avviene dal vivo. Per il cinema o la televisione, la relazione è diversa, sicuramente diretta e viva con il regista e il cast, ma il “pubblico” è la macchina da presa. Il racconto, l’emozione passano attraverso un primo o un primissimo piano, l’inquadratura, le luci, il montaggio. Per un’attrice riuscire a fare esperienza con i vari tipi di linguaggio è
davvero interessante.
Nonostante questo nostro amore ‘80 sia un sequel e conosca già tutti gli attori, si sente ugualmente emozionata ? Se sì, perché?
Già la notizia che avremmo continuato a raccontare la storia di Questo nostro amore mi aveva reso felice. E’ stata un’emozione e al tempo stesso una scommessa quella di proseguire con la terza serie. Non è semplice dare continuità, ipotizzare un’evoluzione, però si è rivelata una serie capace di creare un legame quasi affettivo con il pubblico. Tutti noi del cast eravamo molto legati al progetto, grazie all’ottimo lavoro fatto con il regista Luca Ribuoli, col quale sono nate e cresciute le storie, le relazioni, la scoperta di questi protagonisti. Ora è un nuovo film, diverso. Sono contenta di essere stata ancora su questo set che mi ha dato tanto, stavolta con la guida di Isabella Leoni. Con la sua regia ha saputo, con grande sensibilità, creare una squadra affiatata, il suo sguardo è stato fondamentale, capace di rinnovare e far cresce il racconto. E’ stato molto importante anche il rapporto che ha creato con India Deissa, la bambina che interpreta Rosa, la figlia femmina della famiglia Strano.
Potrebbe anticiparci qualche novità che riguarda la serie? Ci sono state delle scene che si sono rivelate più difficili da girare?
Entriamo negli anni 80, periodo di mutamento degli stili e delle prospettive di vita, siamo nel 1981, ci saranno delle novità importanti , nuovi personaggi e nuove relazioni, sarà divertente e ci sarà da sospirare, ci saranno momenti di difficoltà e indecisioni, l’amore, che è sempre il grande protagonista, sarà vissuto con intensità e colpi di scena.
Ci racconta di un episodio divertente avvenuto sul set?
Abbiamo girato per un periodo in una location in provincia di Torino, un casolare di campagna, tanta natura intorno e, nonostante momenti di freddo intenso, questo stare insieme nelle pause pranzo attorno a una grande tavolata immersa nel verde, come fosse una scampagnata, lo ricordo con piacere.
Si parla degli anni ‘80, cosa ricorda lei di quegli anni?
Per me è stato il passaggio dalle elementari alla scuola media, anni di nuove scoperte. Ricordo i giochi all’aperto, dal nascondino a ruba bandiera, ricordo le collezioni di figurine, gli scambi dei doppioni che avvenivano sulle scale della scuola, i pomeriggi passati a fare i classici giochi di società, Monopoli, Indovina Chi, l’Allegro Chirurgo e poi la tv, dai cartoni animati a Bim Bum Bam, fino alla musica attraverso i videoclip. E poi ancora la moda, ricordo il dettaglio dei fuseaux, la staffa sotto i piedi. E nella memoria ho impresso uno spettacolo che feci proprio nel 1981 a scuola, “Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno”, io ero la Regina Ipsicratea, era tutto grottesco, divertente da morire.
Il personaggio di Teresa, negli anni ‘80 come sarà?
Teresa Strano è una donna sorprendente. L’abbiamo lasciata in attesa di un nuovo figlio e quindi la troveremo mamma per la quinta volta. Questa sarà una delle novità di sicuro. Ma continua ad essere una donna in carriera. Eppure accadrà qualcosa per cui questo ruolo sarà messo in discussione, nuovi accadimenti anche sul luogo di lavoro. Affronterà fallimenti, momenti di paura, ma lei, che è sempre stata dolce e forte al tempo stesso , troverà il coraggio anche nelle sfide.
Anche in questa serie il rapporto con Anna Ferraris sarà di grande complicità, le due donne vivranno insieme le ansie e le preoccupazioni dei figli.
E poi ci sarà quella dose d’ironia che la contraddistingue e l’irresistibile e movimentato rapporto col marito Salvatore.
Quali saranno i suoi prossimi impegni?
Collaboro con l’associazione “Leggo: Presente indicativo”, stiamo preparando a Catania due presentazioni, una dell’ultimo libro di Adriano Sofri e una per quello di Yari Selvetella , in entrambe le occasioni ci sarà la conversazione alla presenza dell’autore e un reading di alcuni brani tratti dai libri. Inoltre seguo le attività della giovane compagnia Mimeià, insieme al regista Salvo Piro.
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